sabato 27 febbraio 2010

Siete pronti ad un approccio olistico?


L'approccio tradizionale alla salute è quello in cui non è importante come e cosa sentite voi, ma sono importanti gli esiti degli esami.

Se poi non vi viene diagnosticata nessuna patologia, nonostante i vostri disturbi, vi si dirà o di avere pazienza, perché gli acciacchi con l'età prima o poi si fanno sentire, o vi sarà assegnata una terapia specifica per quel sintomo.

Siete di quelli che dietro pressioni di qualche amico o familiare vi siete sentiti costretti a prendere un appuntamento shiatsu per quel vostro mal di schiena e non avete argomenti per rifiutarvi?

Sapete come mai andate dal vostro medico subito dopo, mentre non ci siete mai andati prima anche se vi trascinavate con i dolori da mesi?

Perché in qualche modo avete paura che questa scelta forzata vi porti ad un cambiamento, ed avete ragione!

Sono le vostre resistenze al cambiamento che vi fanno fare marcia indietro.
Siete quasi certi o almeno sperate, che il medico disapprovi questa scelta.
E di solito disapprova!

Perché?
Un po' perché ignora totalmente un approccio alla salute diverso da quello che conosce: ricerche, esami, medicine; un po' perché si sente sminuito nella fiducia che il paziente ha di lui.

Siete sicuri che il medico vi dica: "No! Mi raccomando non si faccia toccare"per tutelare voi e la vostra salute?
Permettetemi di avere i miei dubbi.....

Esistono in verità oggi medici, che invece tendono ad avere più ampie visioni, e sono informati e favorevoli a queste tecniche, ma sono ancora la minoranza.

Nel nostro caso è certo, che le resistenze del medico più quelle del paziente, fanno un'accoppiata vincente per mettere in atto il sabotaggio al cambiamento.

Le tecniche olistiche che si occupano della persona nel suo insieme, quindi hanno un approccio completamente diverso da quello della medicina tradizionale.
Il terapista dal canto suo si farà carico di insegnarle a prendere coscienza di se stessa e dei propri bisogni.

Accompagnerà man mano la persona, che gli si affida, all'ascolto del suo corpo e le insegnerà tutto quello che lei stessa potrà fare, per mantenere viva l'energia dentro di sé in modo armonico.

Sarà poi la persona stessa a riconoscere se questa terapia può o no fare al caso suo.
E di solito se ne accorge subito!

Naturalmente è la persona a scegliere il terapista e questo è molto importante per il buon esito del trattamento, in quanto i presupposti per tale esito sono: una buona intesa fra i due in un clima disteso e di fiducia.

Alla persona che è nel dubbio se approcciarsi o no a queste tecniche suggerirei di informarsi prima, per non rischiare di avvicinarsi ad una terapia, in modo del tutto inadeguato, magari addirittura contro la sua volontà.

Nel qual caso la paura e le resistenze potrebbero sabotare la sua spinta a sperimentare un nuovo approccio alla salute, togliendosi la possibilità di apprezzare a pieno i benefici

Margherita


mercoledì 10 febbraio 2010

Consapevolezza nel cambiamento


Non ti è mai dato un sogno senza
il potere di farlo diventare realtà.
Tuttavia potresti dover lavorare
sodo per realizzarlo.

Richard Bach








Si rischia di perdere la propria integrità quando nell'incontro con l'altro non ci limitiamo a definire i nostri confini, notare le differenze, apprezzarle ed integrarle in noi.

Noi abbiamo l'assurda pretesa che l'altro veda la realtà con i nostri occhi, senta quello che sentiamo noi.

Quando però ci accorgiamo che questo non è vero arriva la grande delusione, che ci fa rendere conto che vibrare all'unisono non significa essere la stessa nota.

Così spesso, senza accorgercene, si scivola nei contrasti e quello che credevamo fosse amore si trasforma irrimediabilmente in una lotta di potere.

Questa è la grande illusione e il "gioco" che ci ha resi schiavi gli uni degli altri per millenni.
Ora però siamo in grado di prendere coscienza di questa realtà e possiamo divenire consapevoli, che questo è un trucco per auto-sabotare e limitare le nostre potenzialità.

Abbiamo quindi la possibilità se vogliamo, di porci un grande scopo, quello di diventare veri amici, veri amanti, veri uomini, vere donne e magari anche una coppia felice

Tutte le volte che ci arroghiamo il diritto di dire questi uomini sono tutti bambini, o quando gli uomini ci giudicano dicendo che le donne ragionano con l'utero, o semplicemente ci abbandoniamo alla critica dell'altro dovremmo fare mente locale e renderci conto, che siamo su questa terra dallo stesso tempo.

Questo dovrebbe farci riflettere, che quello che noi abbiamo imparato come donne, gli uomini lo hanno imparato come uomini e, che se possiamo vibrare alle stesse frequenze, anche per brevi istanti significa, che siamo allo stesso livello.

Allora dovremmo, tutti quanti, uomini e donne imparare ad osservare i nostri comportamenti, le nostre intolleranze, le nostre pretese, ed armarci di buona volontà per attuare il cambiamento, e ripulirci dai condizionamenti che ci hanno condotto a questo punto.

Questo è il grande lavoro e la sfida che ci attendono, perché se vogliamo che il mondo proceda sotto migliori influenze, dobbiamo abbandonare la lotta e dedicarci all'amore e al rispetto di noi stessi.

Una volta assistendo ad un matrimonio fui inaspettatamente, ma piacevolmente colpita da una frase rivolta ai due sposi, che recitava: " ammaestratevi l'un l'altro con saggezza."

L'ho trovata una bellissima esortazione che può essere applicata ed estesa a tutte le nostre relazioni, come grande auspicio di crescita.


Margherita