sabato 26 febbraio 2011

Scopri i sabotaggi che impediscono il programma "realizzazione sogni"


Cosa è che ti impedisce di ottenere ciò che dici di volere se non le tue resistenze?
L'accordo tra mente e cuore è elemento indispensabile senza il quale saremo sempre succubi del nostro subconscio.
Dire di volere qualcosa non equivale a volerlo veramente.

Il nostro subconscio svolge il ruolo maggiore nella nostra vita.
Proprio perché è nascosto, ci si parerà davanti con trucchi tanto subdoli, che non riconosceremo, tanto la paura l' ha forgiato così abile da ingannare persino noi stessi.
Ecco affacciarsi quindi i sabotaggi che ci suggeriscono comportamenti anti-producenti, con scuse molto convincenti, ma assolutamente false.

Noi pensiamo che la realtà sia quella che vediamo o che sperimentiamo emotivamente e non ci accorgiamo che a produrre i risultati siamo noi stessi.
E' sempre stato così, ma non ci rendiamo conto che questo è un dono dal quale abbiamo il diritto di trarre il massimo vantaggio.
Dobbiamo solo imparare ad usare questo "potere" consapevolmente.

Ecco una storiella esplicativa:
La pietra miracolosa - storiella Zen
Un giorno un uomo venne a conoscenza di una pietra dal potere miracoloso: una pietra color ocra che era in grado di trasformare qualsiasi metallo in oro! Visto che la notizia veniva da fonte attendibile decise di mettersi i viaggio.
Si cinse di una catena di ferro e si incamminò, ogni volta che vedeva una pietra color ocra, la raccoglieva e la batteva sulla catena che gli cingeva la vita, ma non accadeva nulla. Il ferro rimaneva ferro.
Di certo non sarebbe stata una ricerca facile, ma non disperava. Passarono i giorni, poi le settimane, i mesi e così via.
Dopo alcuni anni era ancora alla ricerca della pietra miracolosa, raccoglieva, batteva e buttava via.
Mentre percorreva la strada della periferia di un paese, un ragazzo lo salutò cordialmente e gli chiese dove avesse acquistato quella bella catena d'oro che portava alla cintura.
L'uomo confuso abbassò gli occhi sulla catena di ferro che portava in vita e .... si la catena di ferro era diventata d'oro! Ma lui non si era accorto di quale fra i tanti sassi che aveva provato era stato quello che aveva prodotto l'alchimia!
Quella che definiamo pura realtà quando attribuiamo i nostri insuccessi alla cattiva sorte, non è altro che l'inevitabile conseguenza, di un mancato allineamento tra la nostra intenzione e quello che i nostri pensieri e i nostri comportamenti attirano.

L'uomo della storiella era davvero intenzionato a trovare la pietra?
Se si fosse rivolto la domanda: "cosa voglio realmente"?
Avrebbe scoperto una ben diversa risposta. che probabilmente sarebbe stata: "cercare la pietra miracolosa". La sua mente infatti non era certo allineata al ritrovamento della pietra, altrimenti se ne sarebbe accorto!

Così anche noi talvolta ci accaniamo talmente per raggiungere il risultato, che la nostra ragione di vita diventa l'accanimento e lo sforzo, che compiamo e non più il raggiungimento del nostro proposito.
E' buona abitudine quindi riproporsi costantemente la domanda " cosa voglio davvero"? e rispondere sempre con onestà, perché il nostro cuore possa essere allineato alla nostra mente.

Per realizzare questo obiettivo la nostra energia deve essere stabile e ben radicata come l'albero alla terra e questo lo si ottiene facilmente con una respirazione efficace, per questo ti ricordo il mio mini corso Padroneggia il tuo respiro.
Ecco che allora con le nostre azioni coerenti potremo mettere in atto il pogramma "realizzazione sogni"

Dedicato alla tua rivitalizzazione.

Margherita

sabato 5 febbraio 2011

Dissolvere i conflitti (parte seconda)

Il vero eroe è colui che consegue la vittoria sull'odio e sulla rabbia.
Dalai Lama

La corrida
Opera di Alessandro Buschetti



Quanto più releghiamo in fondo e ignoriamo la nostra ombra, più si farà cruenta la lotta.
Come abbiamo potuto vedere precedentemente si tratta di far crescere il nostro potere.
Se avremo la necessità di capire potremo risvegliare in noi questo potere e potremo conquistarlo pienamente quando avremo trasformato i nostri conflitti, prima in riconoscimento, poi in accettazione.

Confrontiamo quindi questi stati d'animo continuando la nostra breve analisi della possibilità di trasformare le emozioni da distorte e spiacevoli a equilibrate e sane.

Orgoglio
E' sentirsi feriti da comportamenti o parole altrui, o anche l'incapacità di riconoscere i propri reali limiti.
Fa prendere posizione e impedisce di valutare le situazioni da altri punti di vista, è un sentimento che trascina verso l'auto-svalutazione di sé facendo cedere il proprio potere personale alle persone o alle situazioni, contro cui si instaura una lotta.
Può condurre fino all'auto-distruzione, ne sono un esempio il vittimismo, la testardaggine, o l'isolamento.

Umiltà
E' la capacità sia di sperimentarsi che di fermarsi allorquando cercando la possibilità di superare i propri reali limiti, si riesce ad ammetterli senza sofferenza.
Corrisponde ad assumersi le responsabilità della propria vita prendendo in mano le situazioni e sapendo fin dove possiamo arrivare, senza scartare l'ipotesi di poter migliorare.
Quando si è umili significa che si è imparato a saper vedere anche nelle cose poco piacevoli, che incontriamo sul nostro cammino, la lezione che la vita ci offre e a farne tesoro.

Paura
La paura è un'emozione che va riconosciuta con il dovuto discernimento, in una certa misura può essere utile e salvaguardarci. Si può assimilare alla prudenza e non peggiora la qualità della nostra vita.
Se è paralizzante occorre prendere atto che il nostro sistema è saltato e qualunque sia la causa che la scateni significa che c'è una distorsione nelle percezioni.
Di fronte alla paura più spesso o si scappa o si diventa aggressivi.
Ma qualunque sia il nostro comportamento o l'intensità di questa emozione la paura ci dice che ignoriamo una modalità equilibrata di affrontare la situazione.

Coraggio
Chi affronta una situazione che lo spaventa troppo, sia che si senta obbligato o che lo sia realmente, di solito vive una situazione traumatica. Quindi anche se ne esce vivo, potremo parlare di coraggio?
Il coraggio a mio avviso è la capacità di affrontare il rischio riconoscendo la sfida come elemento per permetterci di superare i nostri falsi limiti.
Un atto è considerato coraggioso dagli altri, perché si pensa che affrontarlo comporti un grande rischio mentre la persona che lo compie si ritrova ad agire in uno stato in cui la paura è assente o comunque oramai per lo più superata perché si sente in grado di dominare la situazione.
Occorre sapere come restare centrato ed imparare una modalità equilibrata di affrontare le proprie paure, solo allora possiamo parlare di vero coraggio.

Il coraggio così conquistato ci ridona tutto il nostro potere personale liberandoci dai conflitti.

La trasformazione di queste emozioni distorte ci induce ad un vero cambiamento e ad un rinnovato equilibrio.


Dedicato alla tua rivitalizzazione

Margherita