sabato 20 agosto 2011

Le tre vie per le nostre emozioni


Esistono tre vie per dirigere le nostre emozioni:

La prima è quella di reprimerle (contenimento)
La seconda è quella di esprimerle (rilascio)
La terza è quella di elaborarle ( trasformazione)

Contenimento
Il vecchio insegnamento era quello di reprimere le emozioni in modo da non agirle sull'ambiente.
Questo è buono solo in un primo tempo, in quanto ci permette di mantenere la facciata di rapporti civili con il prossimo.
Però contenere a lungo emozioni, non elaborate, senza mai esprimerle genera nel tempo rancori, che accumulandosi possono diventare veleno per noi e per chi ci sta intorno.
Il risultato peggiore è che con il tempo si finisce di perdere consapevolezza, di ciò che sta alla base di tale rancore, e ad un tratto quella facciata di perbenismo, potrebbe esplodere e diventare in un momento guerra dichiarata contro tutti in cui l'unico perdente sei tu.
In pratica questa è la via del riempimento di un contenitore, che contiene fin che può fino a tracimare. In alternativa, quando si fa leva sul senso di colpa come in alcun religioni, la distorsione dell'emozione può provocare vittimismo o isolamento.

Rilascio
La seconda via è quella in cui impariamo a non contenere troppo le emozioni. e quindi prendendo atto delle nostre emozioni, cerchiamo di manifestarle solo in ambiti protetti, nei casi in cui hai iniziato un lavoro su di te.
Non prendiamo qui in considerazione chi sfoga regolarmente le proprie emozioni distorte sull'ambiente senza freni, perché stiamo facendo un'analisi delle possibilità di crescita personale.

Per ambiti protetti intendo: piangendo o sfogandosi, prendendo a calci o a pugni qualcosa con fini terapeutici, oppure parlando col confessore, dallo psicologo, in seminari o stage, dove altri possono assistere ai nostri sfoghi di rabbia, paura, odio, confusione, dolore.
Suscitando nei più attenti comprensione per se stesso e per l'altro.
Anche questa è una buona via, anzi più evoluta della prima, ma fermarsi qui potrebbe significare cristallizzarci nel senso di ineluttabilità di come siamo fatti, e di rassegnazione di come siamo destinati a reagire.
Ciò significherebbe restare immobili al solo prendere atto, mantenendoci nella dualità senza possibilità di ulteriore crescita.
Se prendiamo questa via come un modo per far luce e far affiorare le nostre emozioni più nascoste nel nostro inconscio questa è un'ottima via, purché sia di passaggio.

Ma se la praticheremo al oltranza, questa è la via per coltivare le nostre emozioni distorte, che a lungo andare può essere pericolosa quanto la prima. Si finisce cosi con l'assomigliare a chi non ha ancora intrapreso un percorso di crescita su di sé e, che istintivamente dà sfogo incontrollato ad ogni emozione agendo sull'ambiente, avendone però in questo caso coscienza.

Il problema sta nel fatto che più diamo sfogo a queste emozioni, più diventa un'abitudine nella nostra vita e questo crea una nuova personalità, che tenderà all'impertinenza, fino all'arroganza.


Trasformazione
Esiste poi la terza via :
Consiste nell'elaborazione delle nostre emozioni che si percorre con un processo di consapevolezza globale. Un aspetto di questo processo è quello di porsi domande del tipo:
Come si è generata in me quell'emozione?
E' proprio vero che la colpa è di quello che l'ha fatta scatenare in me, o lui è solo stato il mezzo che ha fatto luce su un'emozione, che era già dentro di me?
E se questa emozione era già in me quale è stato il primo evento che mi ha reso consapevole di questa emozione?
C'è un modo più appropriato di comportarmi senza soffocare queste emozioni dentro di me, e senza influenzare negativamente né me né il mio prossimo?
E in quali eventi avrei potuto agire in modo meno aggressivo, o meno passivo senza ferire nessuno pur restando nella verità?
Domande di questo tipo susciteranno risposte sempre più approfondite, e aiuteranno la nostra creatività a studiare modi migliori per rapportarci agli altri.
Un giorno potremo renderci conto, che non c'è colpa che non possa essere perdonata, sia nostra che di qualsiasi altro.

In pratica impareremo poco alla volta, l'elaborazione del dato per esperire e verificare che qualsiasi torto fatto o subito, qualsiasi emozione provata può essere elaborata, fino alla totale e indolore eliminazione della distorsione, permettendoci un permanente stato di pace con noi stessi e con gli altri.
Affiancheremo a questo, un metodico inserimento di dati nuovi nella nostra mente, respirazioni, meditazioni guidate, (ne trovi esempio nel post parlato) insomma dati consciamente voluti.
In breve ricostruiremo un modello mentale allineato alla originaria gioia del cuore, sostenuta dalla consapevolezza e dall'amore, che distingue ogni essere divino quali noi siamo dall'origine, risvegliandone la memoria.

dedicato alla tua rivitalizzazione

Margherita

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