domenica 23 dicembre 2012

Diventare genitori oggi



La crisi che accompagna questi anni tormentati della fine di un'epoca in cui il maschio destabilizzato dal proprio ruolo all'interno della famiglia cerca di ritrovare una sua centralità, serve da stimolo per far germogliare il seme della trasformazione e dell'evoluzione. Infatti il significato della parola "Krisis"  è separazione, necessità di scelta, ma ancora più profondamente ha significato di opportunità, che già i maschi delle nuove generazioni cominciano a cogliere.

Fino a quaranta o cinquanta anni fa affrontare la maternità era una faccenda privata della madre.
Il padre non era coinvolto più di tanto, anzi era già  un successo quando, dopo la nascita del piccolo si rendeva utile qualche rara volta, senza lamentele o sbuffi.

Da allora molte cose sono cambiate, l'arrivo di un bambino oggi è una vicenda vissuta con intensità anche da parte del padre e impegna tutti i due i genitori in modo più consapevole fin dai primi mesi di gravidanza.

Nella nostra società oggi i bambini nascono per lo più se veramente desiderati da ambedue i genitori.
Questa è una meravigliosa conquista, perché le giovani coppie cominciano a capire che ai figli non si passa solo i cromosomi, ma anche le frequenze d'amore con cui  avviene il concepimento, e ancor di più l'amore si trasmette con  la partecipazione con cui  si condivide l'attesa prima, e la responsabilità poi.
Il padre che sa accogliere questo cambiamento potrà godere insieme alla madre e al suo bambino i frutti di questa scelta.

Il nuovo padre oggi, sta scoprendo un'altra dimensione del sé, contattando la sua parte femminile, quella legata ai sentimenti.
Il desiderio di paternità non è più soltanto legato al desiderio di garantirsi una discendenza, ma sta emergendo quella parte di tenerezza che l'uomo ha finora tenuto nell'ombra e mentre la scopre, se pur con qualche pudore, impara a manifestarla.

Con questa premessa il futuro dei nuovi bambini, si prospetta sempre più slegata dalla figura del "padre padrone" in cui la madre asservita al volere del padre si limitava a fare da portavoce degli umori di lui.
Ma l'uomo oramai si è spogliato da questo ruolo che non gli calza più, e scopre desideri di paternità che esplorano sentimenti genuini di  accogliere, abbracciare, vezzeggiare e amare una nuova creatura, consapevole di essere in larga misura artefice e protagonista di tale prodigio.

La gravidanza è un periodo di grande trasformazione per la coppia. Ognuno nel nuovo ruolo di genitore amplia la propria identità,  che metterà in luce caratteristiche e potenzialità tutte da sperimentare.
Questo può anche generare dubbi e paure sulla propria idoneità al grande compito che li aspetta, ma ciò non li fa indietreggiare di fronte al desiderio di diventare genitori.
Ben inteso  di fatto la madre portando in grembo il bambino ha un coinvolgimento più totale, perché si vede trasformare anche nel corpo.

E l'uomo  da parte sua oggi con un'apertura tutta nuova  partecipa di fatto a questa trasformazione, restando vicino alla donna e al bimbo che sta per nascere e seguendone lo sviluppo grazie anche alla  tecnologia che permette di conoscere anticipatamente persino il sesso del nascituro.
E soprattutto, grazie ad una ampliata sensibilità l'uomo scopre, che neppure la donna ha mai amato separare il piacere del sesso dalla maternità, cosa che in passato per una distorta visione della sessualità e di ruoli stereotipati era causa di allontanamento da parte dell'uomo e di frustrazione da parte della donna. Finalmente ora quest'apertura permette alla coppia di sentirsi più unita vivendo con amore e complicità questa rinnovata esperienza.

Diceva Gandi "l'avvenire dell'umanità è nelle mani della donna" E'  vero dalla donna  nasce l'uomo nuovo, al quale ella può trasmettere il meglio di cui è capace. Per  nove mesi  la madre e il bambino vivranno in simbiosi e mentre la madre ascolta il suo bambino che cresce, forte della sua scelta consapevole,  impara a riconoscere i segnali che il corpo le invia e ad adattare il suo stile di vita alle nuove esigenze. I suoi pensieri le sue azioni saranno tutte orientate a far si che  nasca una creatura sana di corpo e di mente. 
A questo l'uomo può contribuire grandemente con la sua presenza, mettendo fine completamente ai pudori, che nelle generazioni precedenti  creavano  distacco e rassicurando la compagna con tenerezza.

L'era che stiamo vivendo ci fa scoprire che nessuno né l'uomo né la donna sono tenuti a rinunciare alla propria identità, ma entrambi sono chiamati ad ampliarla, liberandosi dai vecchi condizionamenti,  finalmente senza porsi  più né al di sopra né al di sotto l'uno dell'altro, ma affiancandosi, per vivere insieme questa grande avventura con amore e con gioia, come fanno già molte giovani coppie cominciando ad assumersi più consapevolmente il compito di diventare genitori oggi.
Sarà questa una vera e propria benedizione per la nuova umanità.

Dedicato alla tua rivitalizzazione


lunedì 5 novembre 2012

Innocenza o tentazione?

      
L'amore ha conosciuto proposte tanto ardite, ma così innocenti che se peccato c'è, peccato fu non soddisfarle.
Margherita


Siamo esseri semplici e complicati allo stesso tempo, ci sentiamo fortemente e naturalmente attratti da alcune cose, che facciamo con la massima disinvoltura senza avere percepito la minima tentazione: questo è lo stato dell'innocenza!
Amo fare questa cosa e sento che mi arricchisco e mentre faccio ciò, godo o soffro, ma da questo traggo sempre la mia personale esperienza di vita.

Le cose però non vanno sempre in questo modo, ci sono delle volte che le nostre più naturali pulsioni, quali l'espressione della sessualità, espressioni di affetto, o semplici curiosità verso aspetti della vita, che potrebbero farci provare emozioni nuove, vengano anticipatamente etichettate e bollate come sconvenienti o peccaminose, e quindi avendole già ricevute cariche di pregiudizi, noi stessi abbiamo preconcetti a riguardo e il solo pensarle ci suscita turbamento minando alla radice la nostra determinazione. Se poi dovessimo osare sperimentarle, in queste condizioni mentali, al capolinea troveremmo ad aspettarci il  ben noto senso di colpa.

La tentazione è costituita da questi ingredienti: giudizio, dubbio, senso di colpa, paura, vergogna.
Sentiamo l'impulso e contemporaneamente una restrizione che rema contro, perché c'è una regola, una promessa, un giuramento, una convinzione cristallizzata.
Un bambino è innocente, senza tentazione, senza conflitto, fintanto che sperimenta i suoi candidi desideri di felicità. Ma quando l'adulto introduce il giudizio, e il senso della colpa e della vergogna, perché quella cosa la considera inammissibile o sconveniente ecco che tutto cambia.... e si affaccia la tentazione.

Se pensiamo alla preghiera del "Padre nostro" e in particolare alla frase "non ci indurre in tentazione" siamo subito portati a pensare a cose terribili dalle quali stare lontani perché peccaminose.
Ma se proviamo a rivolgere l'attenzione solo allo stato d'animo che la parola "tentazione" induce scopriamo che quello che definiamo tentazione, cioè: "vorrei poter fare ciò che vorrei, ma non posso, perché qualcuno mi dice che non si può" (con tutto ciò che ne consegue), è  uno stato d'animo, che ben conosciamo e che di solito chiamiamo  "conflitto".

E' straordinario! Alla parola tentazione possiamo benissimo sostituire la parola conflitto, perché la tentazione cos'altro è, se non un guerra interiore tra ciò che sono i nostri desideri e le nostre più naturali pulsioni e ciò che la nostra educazione, cultura, o religione ci hanno invece inculcato?
La scoperta è che ciò di cui dobbiamo liberarci è la tentazione, cioè il conflitto, mica l'azione  in sé, 
la quale cambia valenza a secondo dello spirito con cui la compi! 
In fondo anche la rinuncia auto-imposta può diventare un male, se fatta controvoglia o senza convinzione. 

Credo che tutti saremmo più inclini a pregare in questo senso "Signore non indurci in conflitto"; in pratica questo sarebbe il ricercare quello stato d'animo sereno in cui se fai qualcosa lo fai con convinzione, senza costrizione né esterna né interna e senti che nel farla hai dentro di te solo pace, ma più spesso anche gioia.

In questa visione della tentazione come conflitto scompare ogni giudizio rispetto a cose giuste o sbagliate, come scompaiono i pregiudizi rispetto a male e bene, ed è questa una conquista che richiede il desiderio e la costanza di fare un profondo lavoro di consapevolezza su di sé !

Naturalmente finché non siamo in grado di contattare il nostro Sé e definire la nostra etica personale, manca la consapevolezza di decidere cosa vogliamo veramente per noi ed è in questa fase, che siamo costretti a  seguire regole imposte dall'esterno, e che siamo soggetti alla tentazione.

Al contrario, una volta liberati dai condizionamenti esterni  potremo  stabilire i nostri canoni consapevolmente   e saremo in grado di prendersi la responsabilità di seguire la nostra etica personale e quindi liberarci  anche dal giudizio, dal dubbio, dalla paura, dai sensi di colpa, e dalla vergogna  influenzando pacificamente il nostro operare nel mondo e ridonandoci il gusto di vivere.
Allora potremo dire che l'innocenza ha conosciuto la tentazione, ma se ne è liberata!

Approdare a questo cambiamento che io chiamo "innocenza consapevole"  per qualcuno potrebbe essere un'utopia un sogno.....  e se invece fosse proprio questo il traguardo per nascere di nuovo e tornare ad essere innocenti come fanciulli?

Dedicato alla tua rivitalizzazione


martedì 16 ottobre 2012

Il tesoro celato nel "Rispetto per te stesso"

                                                                                                       

Rispetto è guardare alle esigenze dell'altro con comprensione, ma non con sudditanza  
                                                                                                      
Margherita
                                                                                                         
                                                                                               




Ti sei mai chiesto cosa succederebbe se un bel giorno  tu  potessi smettere di affannarti per accontentare tutti come ti sta succedendo e non sentirti più la vittima che si sacrifica per gli altri, dove manca anche lo spazio vitale per  badare a quello che desideri per te?

In questo tipo di situazione l'unico desiderio che rimane è quello di essere lasciato in pace. 
LASCIARE IN PACE.....   Ecco la chiave! Ma chi... deve lasciare in pace chi?

Il più delle volte, quello di sentirsi in dovere di accontentare tutti e di assecondare i desideri di ognuno nasconde, di fondo, il desiderio di essere amato in quel modo distorto, che ci hanno insegnato fin da piccoli: "Ottieni amore se dai qualcosa!" Per questo ti prodighi affannosamente, per poter avere la riconoscenza dell'altro, cosa che in verità, questo tipo di atteggiamento non incoraggia assolutamente.

Farsi vittime è ciò che rimane di una cultura in via di estinzione, ma con i suoi bravi colpi di coda, che di fatto suscitano il rancore,  alimentando la  foga di servire e di piacere e trasformandosi infine in una lotta di potere.
Perché succede questo?  Semplicemente perché questo modo di dare suscita sudditanza e non ha niente a che vedere con l'amore di cui siamo invece tutti alla ricerca.

L' amore che cerchiamo presuppone il "RISPETTO"!
Quando si pronuncia questa parola si evoca un ché di reverenziale nei confronti di un'autorità esterna alla quale si è convinti di dover ubbidienza, perché ce lo impone una qualche legge.
Questa è l'interpretazione che comunemente si dà alla parola "Rispetto".
Ma se lo vediamo in un accezione più ampia, possiamo vedere che quel significato impallidisce ed è solo una piccola parte del significato attribuibile al concetto di "Rispetto".

Se partissimo dal punto di vista della libertà e dell'amore per noi stessi, questo significato cambierebbe completamente e noi saremmo ben consapevoli che l'autorità da rispettare in primo luogo è la nostra propria, non per obbedienza o paura, ma solo per amore e comprensione delle leggi che regolano il nostro benessere.
Per "nostro benessere" intendo si di noi stessi, ma che contrariamente a quanto pensiamo, diviene in automatico, anche quello degli altri.

So bene che questo  non è quanto ci hanno insegnato, anzi al contrario, era annullarsi per gli altri  quello che contava nella nostra cultura, specie quella con un retaggio cattolico e bigotto. 
Salvo il fatto che questo comportamento ha sempre suscitato il rancore come costante nella vita, da dove nasce, per lo più, la ribellione e la pretesa di essere rispettati, pur mancando di rispettarsi e di rispettare.

Invece quando la smetti di preoccuparti di far felici gli altri o di non urtare la loro suscettibilità, e ti esprimi in conformità ai tuoi desideri, e non in opposizione a qualcuno,  questo possiamo veramente chiamarlo "Rispetto"!

Non occorre essere in astio con chi temi di deludere, anche se non ti comprenderà. Nel rispettarsi c'è non solo comprensione per se stessi, ma anche per l'altro.
Se poi soffri per la loro incomprensione,  non crucciarti!
Non tutti abbiamo le stesse esigenze, almeno non tutti nello stesso momento, perchè la crescita di ognuno richiede il tempo giusto per ogni singolo individuo.
Riconoscere questo è "Rispetto" anche della libertà di scelta degli altri.

Rispetto è guardare alle esigenze dell'altro con comprensione, ma non con sudditanza.
Se ti senti schiavo o vittima di una qualche situazione o persona, guarda bene alle tue azioni, c'è  da qualche parte una mancanza di "Rispetto" per te stesso.

Combatterli  sarà solo uno spreco inutile di energia, quella persona o situazione non sono i tuoi nemici, loro sono i tuoi maestri, allontanarti da loro significa aver compreso la lezione del "Rispetto ".

Ti ricordo la chiave per la soluzione di questa tematica  che è: "lasciare in pace" Sai cosa significa?
Che la finisci di preoccuparti di far contento qualcuno, prodigandoti continuamente prestando il fianco! 
Quando fai qualcosa, anche se è un lavoro noioso o faticoso fallo per esprimerti, danza la vita! 
Ma se senti che ne hai abbastanza della sofferenza, per rispetto di te stesso, cerca il cambiamento prima di tirare le cuoia!
E l'altro, quello che credi il tuo avversario lascialo in pace!

Lasciarlo in pace, significa anche che avrai spazio per i tuoi desideri, ma in primo luogo avrai il tempo da dedicare ai tuoi unici e veri nemici sui quali puoi esercitare tutto il tuo potere. Parlo della tua ignoranza e della tua paura!

Con un buon lavoro su te stesso, come ad esempio, con una pratica costante della mia meditazione guidata per il riequilibrio dei sette chakra puoi ottenere il cambiamento necessario per risolvere anche il problema della mancanza di "Rispetto". 
Quanto più manchiamo verso noi stessi, tanto più l'esterno ci farà da specchio per mostrarci quotidianamente quello che dobbiamo imparare.

Se un giorno dovessi veder tornare quei maestri in veste di allievi  potrai accoglierli amorevolmente, visto che hai compreso il loro insegnamento. 
Ma se scelgono di non tornare non sarà certamente più un tuo problema, perché dentro di te hai scoperto il tesoro più grande, la tua pace, da quando hai compreso e pratichi il "Rispetto" per te stesso.

Dedicato alla tua rivitalizzazione




martedì 18 settembre 2012

Auto-guarigione, remissione di ernia inguinale!




"Anche la paura può essere un nostro alleato se ce ne serviamo in modo costruttivo per risvegliarci ai dettami del nostro spirito libero!"

Margherita


Ho sempre creduto fortemente nella capacità di auto-guarigione del nostro corpo e so per esperienza che con un valido aiuto possiamo aumentare fortemente queste capacità dormienti.

La medicina tradizionale si limita a dare delle soluzioni farmacologiche e tuttalpiù, quando alcune patologie non sono trattabili con i farmaci interviene con la chirurgia, come nel caso dell'ernia inguinale.
Di per sé è un'operazione di routine che non presenta di solito grandi difficoltà.
Consiste nell' inserire sotto il tessuto lesionato un rinforzo di materiale sintetico.

Tempo fa mi è stato sottoposto un caso con questa patologia: il soggetto in questione era in lista per l'operazione, ma era molto preoccupato di doversi sottoporre ad intervento chirurgico.

Io proposi, facendomi carico di questo stato d'animo fortemente disturbato, di cancellarsi temporaneamente dalla lista, per occuparmi del suo ri-equilibrio energetico. La finalità era di aiutarlo a ritrovare il giusto spirito per affrontare con maggior serenità l'intervento, visto che si doveva, secondo il pensiero corrente, escludere  di poter curare l'ernia in maniera diversa.

Nel frattempo però mi domandavo se realmente fosse da escludere la possibilità di una remissione spontanea di tale patologia attraverso le tecniche di cui io ero a conoscenza.
Infatti, mi dicevo: "Se sui testi di agopuntura si parla di punti per trattare l'ernia inguinale, a che serve trattarli se non si può pensare ad una remissione della patologia? L'ernia inguinale che cosa è in fondo?
Trattasi di tessuti lesionati,... ma se nel nostro corpo esiste la possibilità di riparare delle ferite esterne, perché escludere la possibilità che il corpo sia in grado di riparare dei tessuti interni? Perché un tessuto si lesiona? Per mancanza di elasticità e di energia.
"In fondo valeva la pena di tentare, se il paziente avesse collaborato all'esperimento non avremmo avuto nulla da perdere.!

Insegnai al soggetto in questione un tipo di respirazione che permettesse di ossigenare quei tessuti, mentre rafforzava i  muscoli addominali.
Intanto a cadenza settimanale si sottoponeva a trattamento shiatsu, per riportare equilibrio ed energia in tutto il corpo ed in modo specifico nella zona dell'ernia.
Ci volle qualche mese, anche perché lo scetticismo su quello che si sapeva essere solo un esperimento, non incoraggiava il soggetto ad essere assiduo negli esercizi.
Ma i risultati non tardarono ad arrivare, non appena attraverso il ri-equilibrio migliorò lo stato di benessere generale e con esso anche la fiducia nel metodo.

Oggi quei fastidiosi sintomi dell'ernia inguinale sono scomparsi già da più di un anno, e forse all'ospedale stanno ancora aspettando che il paziente si rimetta in  lista.....

Non faccio mistero della mia gioia nel poter costatare ancora una volta, quali e quante siano le risorse di auto-guarigione del nostro corpo, ignote ai più.
Non solo questo esperimento ha sfatato il luogo comune che per l'ernia inguinale l'unica soluzione sia quella dell'intervento chirurgico, ma apre la visione ad altre e nuove prospettive per la nostra salute in generale.

Contrariamente a quanto fa la chirurgia, che in questo caso ci avrebbe messo letteralmente una pezza, in questo modo i tessuti sono stati realmente riparati.
Ma il vero successo, è l'aver acquisito maggiore consapevolezza delle capacità di auto-guarigione nascoste in ognuno di noi.
Questo può farci riflettere, che non siamo obbligati a dipendere dall'ideologia corrente per la nostra salute, ma possiamo, prendendoci la giusta responsabilità, servirci del nostro intuito per la guarigione di noi stessi.

Come si è visto anche la paura può essere un nostro alleato se ce ne serviamo in modo costruttivo, per risvegliarci e seguire i dettami del nostro spirito libero.
Sarà indispensabile avere tre pre-requisiti, il coraggio, la fiducia e la costanza, che è possibile ottenere  con la mia meditazione guidata   e di grande aiuto sarà anche conoscere alcune semplici tecniche di respirazione,  ed il gioco è fatto!

La possibilità di auto-guarigione è quanto spetta di diritto a tutti gli uomini di buona volontà, che si apprestano a vivere il cambiamento e che cercano una guarigione a più livelli, quella del corpo che si auto-ripara, quella della mente, che si libera dalle paure e quella dello spirito, che conquista la sua libertà.

Dedicato alla tua rivitalizzazione




martedì 4 settembre 2012

Come "la legge di risonanza" influisce nella tua vita




Autore A. Bruschetti espansione suono luce - copyright
Stiamo imparando a guardare dentro di noi per scoprire le radici delle nostre insicurezze ed estirparle.
 Gary Zukaw e Linda Francis

Riguardo  ad emozioni che perturbano la nostra esistenza una cosa importante da capire prima di tutto è che queste sofferenze sono attribuibili sempre ad un'unica causa.
Si tratta dell'energia che abbandona il corpo con dubbio e paura, invece che con fiducia ed amore.

Per precisare questa affermazione occorre spiegare che nell'agire quotidiano noi scambiamo continuamente energia con l'ambiente. Ciò comporta un flusso continuo tra dentro e fuori e viceversa.
E' abitudine di molti attribuire a qualche causa esterna i propri disagi sia fisici che emotivi.
Ma in realtà la sofferenza non è causata dall'ambiente, ma dalla risonanza, quindi dalla lunghezza d'onda sulla quale si sintonizza  una determinata  frequenza che esce dal nostro sistema.
C'è, come dire, sempre un emittente ed un ricevitore.
Oggi la tecnologia ci viene in aiuto per comprendere questi meccanismi, ed è per noi più facile la comprensione perché tutti usiamo le espressioni "non c'è campo", "non arriva il segnale", e così via quando si tratta di  onde elettromagnetiche, ad esempio quelle dei cellulari, o computer in generale.

Dunque tutto funziona su questi principi, noi stessi emettiamo frequenze, infatti non a caso si dice che siamo circondati da un campo.(aura)
Ci sono parti di questo nostro campo ignote a noi stessi e mai  esplorate, che tuttavia risuonano con frequenze esterne come fa un diapason con gli strumenti musicali.
"La legge di risonanza è un fenomeno comune a tutti gli oscillatori, meccanici elettronici e quantistici. "Ogni sistema fisico che sia dotato di frequenze proprie di oscillazione può risuonare con una sorgente esterna (Wikipedia)" 
Così come per l'acustica questo principio di risonanza è valido anche per l'emissione di frequenze che non siano sonore. ( luci, colori, vegetali, minerali, sostanze.... ecc.) e noi non facciamo eccezione.

Prendiamo l'esempio di un soprano che con un suo acuto faccia vibrare un lampadario di cristallo al punto di frantumarlo. Perché succede questo fenomeno? Perché le frequenze di quel suono vanno a risuonare perfettamente con le frequenze emesse dal cristallo del lampadario, tanto da provocarne un' oscillazione così violenta fino a farne esplodere la struttura.

Va da sé che possiamo, con questa scoperta, renderci conto che al mondo  cose o persone  possono turbare il nostro sistema solo se le frequenze da loro emesse vanno in risonanza con delle nostre a noi sconosciute.
E' quando avviene la risonanza a nostra insaputa, che queste parti affiorano alla coscienza, ma non riconoscendole attribuiamo ad altri  l'origine del nostro disagio.
Questo è il punto in cui avviene una distorsione.
Il dubbio  e la paura prendono il predominio, quando risuoniamo con frequenze che non ri-conosciamo, e che perciò giudichiamo ostili o dannose.
Qui comunemente la reazione è quella di rendere manifesto quanto sia negativa quella persona o quell'ambiente, senza minimamente prendere in considerazione la possibilità di essere noi ad attrarre quelle specifiche energie, e senza darci la possibilità di rivelare a noi stessi quelle ancor celate potenzialità d'amore e di fiducia insite in ognuno di noi.

Perché abbiamo sempre la possibilità di metabolizzare tutto ciò che ai nostri occhi appare negativo, se solo diveniamo capaci di scambiare la nostra energia con l'esterno con fiducia e amore.
Il segreto risiede nella capacità di trasformare il giudizio in accettazione, senza diventare vittime degli eventi, anzi traendone vantaggio, e l'ignoranza in conoscenza, senza divenire superbi.
In questa presa di coscienza e di  trasformazione energetica può essere di grande aiuto l'ascolto costante della mia meditazione guidata  che ha lo scopo di indurre dolcemente all'armonizzazione del campo aurico.
Con le energie così armonizzate saremo presto in grado di fare le scelte migliori per noi con grazia, facilità e gioia.

Una volta capito il meccanismo possiamo cogliere i risvolti positivi della risonanza servendoci dell'emissione di frequenze che risuonino con il nostro sistema per curare distorsioni emozionali, o addirittura patologie fisiche.
E' questo il caso dei fiori di Bach o anche di pietre e minerali che risuonano con l'emissione delle nostre frequenze di paure e dubbi dandoci la possibilità di poterle trasformare in  frequenze di fiducia e amore.

Naturalmente per un vero cambiamento il primo passo è quello della consapevolezza, che tutto ciò che ci capita lo attraiamo nel nostro raggio di azione come fossimo delle calamite che attraggono ferro. 
Di solito ciò che attraiamo è ciò che serve alla nostra coscienza per evolversi; è che spesso perdiamo le occasioni proprio a causa di dubbi e paure, che non ci permettono di riconoscerle come esperienze evolutive.
Ed è anche per questo che sovente ricadiamo nello stesso tipo di esperienza che cercheremo di allontanare con la  resistenza.

Il nostro compito dunque non sarà combattere o resistere a ciò che temiamo, ma trasformare nel nostro sistema le vibrazioni di ignoranza e paura in vibrazioni di amore e fiducia.
Queste daranno la forza e il coraggio  di utilizzare "la legge di risonanza" per conoscere sempre più a fondo noi stessi ed imparare a trattarci con indulgenza e rispetto, operando quel cambiamento necessario per la scoperta di potenzialità mai sospettate e poter vivere una rinnovata realtà.

Dedicato alla tua rivitalizzazione



martedì 7 agosto 2012

L'innamoramento è amore?


Lo specchio dell'amore è un modo divino per andare al di là dell'ego, ma solo dopo che si è raggiunto il puro flusso dell'essere che giace come un gioiello segreto in ogni sentimento d'amore.
 Depak Chopra


Se non riesci a staccarti dal pensiero di lei/ lui, se mentre guardi la TV non capisci il senso delle parole.

Se leggendo un libro ti sorprendi a leggere parecchie volte la stessa riga.
Se guardi costantemente il cellulare, temendo che sia spento o scarico, mentre aspetti una sua telefonata, probabilmente sei in quello stato, che molti definiscono amore o innamoramento, indistintamente.
Ma siamo proprio certi che siano la stessa cosa?

Sento già il vocio nelle mie orecchie:- Ma come? Certo che sono la stessa cosa!
Mi vedo costretta a dissentire, perché tra i due io trovo che passi la stessa differenza, che passa tra il sogno e la realtà.
Mi spiego:
Spesso quando l'innamoramento finisce, perché da ogni sogno ci si risveglia sempre, siamo propensi a pensare che il vero amore non esista, oppure ci mettiamo alla ricerca di un altra persona, che ci ami nel modo giusto, perché forse quella di prima non era quella giusta! Quante  esperienze ce l' hanno dimostrato?.....

E invece no, il vero amore esiste e come! Ma dobbiamo averlo trovato in noi stessi l'amore per poter cogliere le differenze, con l'innamoramento."

L'innamoramento mette in moto ormoni come quello della dopamina, che ti eccita, ti fa sentire staccato dalle comuni attività della vita, e dai problemi contingenti.
Ti senti immerso in una nuvola rosa dove tutto appare meraviglioso. Te ne do atto, è uno stato bellissimo, ma dico che trattasi di innamoramento e non di amore, anche se dell'amore ha varie connotazioni; come quella di mettere l'accento sulle cose positive, o quella di farti sentire più fiducioso nei confronti della vita e di te stesso o anche quella di renderti più disponibile nei confronti di tutti e senti che ti accompagna un nuovo senso di felicità interiore, che ti sembra difficile da intaccare.
E' vero, ciò che appariva grigio e opaco ora appare a colori e ti senti in contatto con la tua creatività, per cui tutto appare più facile.

Ma allora direte voi:" la differenza dove è ?

A parte gli studi sui neurotrasmettitori del cervello dai quali si è potuto rilevare che con l'innamoramento si produce dopamina, mentre con l'amore si produce serotonina, la differenza che qui mi preme rilevare è una costante che c'è nell'amore, ma che manca nell'innamoramento.
La costante è che nello stato dell'amore, una volta entrati si ottiene  un equilibrio stabile, anzi puoi appassionarti a  cose e persone, mentre l'amore cresce, pur mantenendo uno stato di quiete interiore, che è propria dell'amore e non dell'innamoramento.

L'innamoramento è il risultato di uno stato che si verifica per l'attrazione verso qualcuno, che  senti potrebbe riempire i tuoi vuoti, sostanzialmente hai trovato qualcuno di cui hai bisogno.
E' per questo che si crea l'attaccamento.
In realtà, questo meraviglioso stato d'animo, oscilla pericolosamente verso la depressione.

Lo si può notare nel momento in cui l'oggetto del tuo attaccamento, viene a mancare o non corrisponde più alle tue aspettative. Basta un contrattempo, o un piccolo ritardo, per suscitare ansia o addirittura tristezza, fino a condizionare  pesantemente  la tua giornata.
Il tuo stato d'animo, che prima ti faceva sentire invincibile ora ti fa sentire distrutto.

In più, quando sei innamorato, la mente invece che nel presente è costantemente altrove ed orientata per lo più "all'oggetto" dei tuoi desideri, perché desideri essere con lei/lui e tutto il tempo passato lontano pare non ti appartenga.

Mentre quando c'è l'amore sei libero di concentrare la tua mente ovunque tu voglia.
La presenza dell'amato è qualcosa di splendido e gradito, quanto la sua assenza. E puoi dire: "Con o senza di te son felice lo stesso." L'amore vero non conosce attaccamento.
Perché il tempo ti appartiene tutto, e anche un contrattempo è una nuova occasione da cogliere  e da colmare con il tuo amore.

E' come se percorressi due binari paralleli per un certo tratto, ecco perché è così facile cadere nell' inganno.
Ma ad un certo punto, il binario dell'innamoramento si distacca da quello dell'amore, al punto da farti ritrovare in una zona arida e scoscesa, dove nulla è più uguale a prima e l' amato improvvisamente si trasforma dall'essere divino, che abbiamo riconosciuto in lui,  in un terricolo con tutti i difetti che contraddistinguono i comuni mortali, perché non corrisponde più all'immagine che ti eri fatto di lui.

Allora la passione si spegne e quello, che prima sembrava un sentimento sublime, ora è qualcosa, che non vuoi ammetter subito, per orgoglio, ma è un sentimento di delusione, rabbia, frustrazione.
E' qui che cominci a pensare che l'altro si stia comportando diversamente da prima, perché forse non ti ama più, anzi ne sei convinto, forse ha qualcun altro/a e quindi a quel punto scatta la gelosia, che altro non è che il riflesso del tuo rancore per essere stato deluso.
Sei nel bel mezzo della bufera, stai contattando il tuo ego con le sue ferite, ma non lo sai ancora. Così  cerchi la presenza continua della persona che ti ha fatto innamorare, oppure la scarti definitivamente, chiudendo il tuo cuore gonfio di dolore e delusione.

Ma di chi sei deluso, se non di te stesso? E sai perché? Perché a volte vedi cose che non ti piacciono e non sapendole riconoscere in te stesso, le imputi all'altro. O anche perché non hai coscienza di aver attribuito all'altro un ruolo che è solo nella tua mente, mentre l'altro è quello che è.

Ed è qui, in questa lotta, che si apre il varco, lo scambio in cui si può, con un salto di consapevolezza passare dall'illusione dell'innamoramento, alla realtà dell'amore.
La consapevolezza che dà l'accesso alla tua vera essenza, a cui puoi giungere attraverso la meditazione che è la strada maestra per guarire le tue ferite, anche le più profonde.


Così che quando arriva l'amore ti trova ben radicato nel cuore e ti rende conscio, che in ogni essere umano risiede anche una parte divina.

Questo ti permetterà di amare l'altro si come un riflesso di te, ma ora puoi vederne, da un lato l'essere divino, e accettarne l'essere umano dall'altro.

Dunque la differenza tra amore e innamoramento? Sta nel fatto di riparare i buchi e le ferite dentro di te con il tuo amore, o di aspettarti che lo faccia qualche altro, al tuo posto.

Tutto dipende da questa scelta, ma quando esci dall'illusione del bisogno dell'altro scopri l'amore e ti accorgi che non ci sono più binari, con esso sai, che qualunque strada scegli di percorrere incontrerai solo pace, gioia e  libertà, perché esse sono già dentro di te.

Dedicato alla tua rivitalizzazione


martedì 10 luglio 2012

Ridere, una cura divertente!

                           
Credi di non poter ridere perché sei infelice, invece sei infelice perché non ridi
 Margherita



L'essere umano tra tutti gli esseri viventi è l'unico che possiede la facoltà di ridere, infatti è l'unico dotato di un muscolo che si trova ai lati della bocca detto muscolo risorio.

Sorridere e ridere è una delle prerogative dei bambini, essi tendono naturalmente al gioco e al divertimento perché sono in collegamento con il divino in loro.

Poi, quando da grandi, questa naturale propensione viene sostituita da ansie, paure e depressioni, si perde il gusto della vita e ci si dimentica di ridere e allora cominciano le crisi esistenziali e tutti i problemi, che attribuiamo all'esterno di noi. I problemi di salute, i problemi di scarsità, i problemi sentimentali. 
Se passano dei periodi troppo lunghi senza ridere significa sicuramente, che qualcosa nel nostro sistema non sta funzionando al meglio.

Ridere non solo fa bene, ma è vitale, perché oltre a mettere in azione una serie non ben precisata di muscoli,  migliora la circolazione sanguigna, potenzia le difese immunitarie, riduce l'ormone dello stress (cortisolo) rilasciando (endorfine) gli ormoni del buon umore, abbassa l'alta pressione, fa bene al cuore, riduce il colesterolo, rende più alcalini cellule e tessuti. 
Un ambiente alcalino è fattore determinante per il bilanciamento delle nostre difese immunitarie.
Ecco perché ridendo rafforziamo anche il nostro sistema immunitario.

Mentre si ride si respira di più e quindi si ossigena meglio tutto l'organismo e la pelle è la prima a trarne  beneficio diventando più distesa e luminosa, dato che è l'organo di superficie collegato ai polmoni.
Mettendo in moto il diaframma, attraverso la risata vengono stimolati anche tutti i visceri che comprendono gli organi della digestione e quelli della peristalsi, che saranno indotti ad una miglior funzionamento.

Con il riso e la positività si può cambiare la mappa mentale che ognuno di noi ha strutturato attraverso i dolori e i traumi della vita. Così da cambiare i colori e le frequenze della nostra aura.

Anche se a qualcuno succede raramente di ridere, tutti nella vita lo abbiamo sperimentato... Ebbene io vi dico che c'è una ricetta molto semplice: ed è quella di ridere per 10 minuti al giorno, e potrete vedere scomparire la vostra depressione, i vostri malumori, le vostre crisi esistenziali, e perché no? anche i vostri malanni fisici. 
Ma direte voi:- di cosa dovrei ridere? se non sono felice, tutto va male, c'è la crisi, ci sono un sacco di problemi insormontabili, senza contare quelli che ce l'hanno con me ecc..... ecco il cane che si morde la coda! 
Credi di  non poter ridere perché sei infelice, invece sei infelice perché non ridi! 
Ti sei reso vittima di una vita senza buon umore, anche se ne avrai avuto i tuoi bravi motivi, ma ora cerchi di far credere agli altri, ma soprattutto per crederci tu stesso, che sia stata la vita a renderti  una vittima.

Quando si addossano le colpe del nostro stato pietoso a qualsivoglia situazione o persona, significa che non stiamo prendendoci la responsabilità della nostra vita. E con questo non intendo dire di addossarti la responsabilità di tutto ciò che succede nel mondo o anche nella tua famiglia, ma la responsabilità del tuo umore personale e del tuo destino. 
Senza poter contattare quella parte di divinità che c'è in te, non solo non attingerai al tuo potenziale illimitato, ma sarai privato della tua creatività, che è l'unica cosa che conta, per vivere una vita piena e gratificante.

Pensiamo che se non ci uniformiamo al pensiero corrente in cui vige il rigore, i musi lunghi, e quel senso di angoscia  e di colpa camuffato da senso di responsabilità, in cui l'unico contributo che diamo alla società è quello di sciropparsi il maggior quantitativo di telegiornali al giorno, con la scusa di essere informati abbassando invece  le nostre frequenze vibratorie   dicevo appunto, se non facciamo tutto questo pensiamo di essere degli irresponsabili egoisti.

E invece No! L'unica responsabilità alla quale siamo strettamente tenuti ad aderire è quella della nostra personale felicità.
So che dicendo ciò posso attirare  polemiche e contestazioni, ma che posso dire? "Tanto io sono contenta lo stesso!" 
Questo è ciò che diceva sempre una persona che ora definirei  "Un grande uomo" egli era solo un umile salumiere, che vedevo quasi ogni giorno,quando ero ragazzina, perché faceva servizio a domicilio alla mia famiglia. 
Lui sprigionava buon umore da tutti i pori! Questa era la sensazione che avevo ogni volta che lo vedevo. 
Qualsiasi cosa che gli si dicesse, di fronte a qualsiasi contrattempo, o  qualsiasi problema si trovasse ad affrontare lui ripeteva sempre "Tanto io sono contento lo stesso!"
E allora mi accorgevo che tutto era risolvibile e che realmente non c'era nessun problema e sentivo che la gioia era anche dentro di me.
Involontariamente quell'uomo mi aveva dato un grande insegnamento, che mi avrebbe accompagnato per sempre.

Ora naturalmente questa è la mia esperienza e tu sei  libero di pensarla anche diversamente, anzi se preferisci potrai continuare a costruire la tua infelicità. 
Però ricordati, che sperare che qualcun altro, ti apra le porte del paradiso dall'esterno, è un'attesa vana. 
E sai perché, perché la porta che si apre sulla strada della felicità si apre solo dall'interno e nessuno potrà mai aprirla all'infuori di te, dato che tu sei anche l'unico detentore della chiave che ne apre la serratura.

  Qui sotto alcuni suggerimenti pratici per recuperare il buon umore quando lo si è perso
  • Stare il meno possibile in situazioni che rattristano
  • Stare il più possibile con persone felici 
  • Fare esercizio fisico
  • Astenersi dal giudizio di bene o male riguardo a persone o eventi
  • Valorizzare il proprio tempo facendo ciò che piace nel lavoro e nella vita
  • Aiutare solo chi vuol essere aiutato
  • Trarre insegnamento dagli insuccessi per accedere al successo
  • Cercare il successo nella conoscenza
  • Imparare nuove abilità 
  • E infine..... ridere, ridere, ridere, tutti i giorni almeno 10 minuti al giorno

Ah dimenticavo, per chi fosse interessato, oggi esistono persino serissimi corsi di yoga della risata.

Dedicato alla tua rivitalizzazione.




giovedì 21 giugno 2012

Lasci emergere il tuo bambino interiore?


Far emergere il bambino dentro di te significa permetterti di sviluppare al massimo ciò di cui la tua natura è capace, quindi incoraggiare e non reprimere l'espressione di quello che di buono di bello e innocente in te già esiste.

Margherita



Se davvero vuoi lasciar andare i tuoi timori nascosti, lo smarrimento e la profonda solitudine che ti affliggono dovrai far emergere il tuo bambino interiore.

Se l'emisfero destro del nostro cervello è quello che sviluppa la fantasia, la curiosità, l'intuizione e l'entusiasmo, l'emisfero sinistro è quello che sviluppa la razionalità, la logica, l'accumulazione di nozioni, di dati e la riflessione.
La polarità femminile e quella maschile, come i nostri due emisferi cerebrali hanno bisogno di equilibrio se si vuole far scorrere le proprie energie in modo fluido e far si che si realizzi la vera comunicazione.


Questi due emisferi sono i due poli di un intero che vanno armonizzati e integrati per poter realizzare la pace dentro e fuori di noi, così da abolire le difficoltà nelle nostre relazioni, che per lo più sono strutturate sulla dipendenza.


L'educazione patriarcale ci aveva insegnato che la donna è al servizio del maschio, ma ormai è chiaro che questo modo di agire è limitante e fallimentare, sia per chi dà che per chi riceve
Deve avverarsi anche l'inverso per poter conquistare tutto il nostro potenziale umano.

Oggi molte giovani coppie stanno cambiando questi rigidi schemi precostituiti, ma alcune abitudini sono dure a morire, perché è più facile seguire le tradizioni, che nuovi percorsi come quello di rivalutare il nostro bambino interiore.  

Tutti abbiamo la necessità di riconoscere e prenderci cura del nostro bambino interiore. 
L'adulto non può più ignorare questa parte di se stesso, abbiamo tutti un estremo bisogno di contattarlo, prendersi a cuore le sue paure ed educarlo con amore, come un genitore benevolo.
Cioè permettergli di sviluppare al massimo ciò di cui la sua natura è capace, quindi incoraggiare e non reprimere l'espressione di quello che in lui già esiste.

Il cambiamento viene dalla creatività, ma l'adulto può attingere a questa risorsa solo attraverso la freschezza, l'immaginazione e l'entusiasmo del bambino in lui.
Ogni volta che ti negherai questa possibilità il tuo bambino interiore si trasformerà in un  tiranno.

Questo  è ciò che è successo fino ad ora,  quando l'adulto crede di esserci solo lui che comanda, dirige con repressione, rigidità e costrizione. 
Quanto più l'immagine di sé è quella vulnerabile della  vittima di situazioni esterne, tanto più l'adulto diventa  autoritario o permissivo, a secondo degli umori.  
E' in questi casi che l'autorevolezza viene meno in cui si passa, dall'adulto rigido e spietato, all'adulto incoerente e irriducibile sottomesso al  volere dello spaventato bambino tiranno.

Questi due comportamenti sono entrambi frutto della paura, e di emozioni da riarmonizzare  fino a quando   ti facciano ritrovare l'autorevolezza, cioè una guida amorevole, che esprima e crei fiducia con pazienza, costanza e coerenza.
E se nell'infanzia questo tipo di guida ti è mancata potresti a volte sentirti smarrito come se avessi perso la strada di casa.

Potremmo identificare questo bambino con l'emisfero destro del nostro cervello, (parte femminile) che è stato respinto dall'adulto interiore, un altro personaggio dentro di noi (emisfero sinistro non integrato) che fa la parte autoritaria maschile e che si manifesta nella separatezza ogni volta che il bambino avanza qualche diritto.

Possiamo vedere questo bambino nell'espressione di un uomo quando timidamente si intenerisce per un cucciolo umano o di animale, o nell'entusiasmo che manifesta per la sua nuova moto....(o qualunque cosa analoga per la donna) o quando si meraviglia ed appassiona a qualche sua nuova scoperta o abilità conquistata.

Esattamente questo è il bambino che ci preme far emergere, riconoscere e apprezzare, mentre lo rieduchiamo a lasciar andare la paura, perché queste sono le manifestazioni della gioia e della spontaneità, che un uomo (essere umano) per essere integro non dovrebbe mai ricacciare nell'ombra.

Tutto l'equilibrio dipende dal creare amore e armonia tra la tua parte bambina e l'adulto interiore 
Così che anche le tue relazioni non siano più basate sulla repressione o dipendenza, ma sulla collaborazione e complementarietà.

Tutto ciò naturalmente accadrà solo con il tuo costante impegno ed attenzione a voler imparare  nuove abilità atte a ri-armonizzare i due emisferi cerebrali. Prova potresti scoprirlo interessante e divertente!

Se permetterai la libera circolazione delle energie tra queste due polarità dentro di te, potrai realizzare la comunicazione tra ragione e intuizione, tra maschile e femminile, dalla quale con tua grande meraviglia vedrai finalmente sorgere l'uomo nuovo.

Dedicato alla tua rivitalizzazione

P.s.  I link del post ti rimandano a varie possibilità per sviluppare il progetto.

sabato 26 maggio 2012

visualizzazioni e risonanza dei colori


Il colore è il mezzo per esercitare sull'anima un'influenza diretta. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto che lo colpisce, l'anima lo strumento dalle mille corde.
Vasilij Kandinskij 

Continuando il nostro viaggio attraverso i colori ci occuperemo oggi delle visualizzazioni, che altro non sono che la messa in azione della nostra immaginazione.
 La mente non è in grado di distinguere tra il pensato immaginario e il visibile reale e viene influenzata allo stesso modo, perché per la mente tutto è pensiero.
Per questo motivo le visualizzazioni, i cui benefici  la medicina ufficiale non sa spiegare, vengono comunque da essa stessa riconosciute come valide e usate anche in alcune terapie ospedaliere di supporto. Dicendo:"Non sappiamo perché, ma funzionano"

Così se noi possiamo indossare i capi del colore che sentiamo benefico per noi, questi colori possiamo visualizzarli  all'interno del nostro corpo e l'influenza delle frequenze dei colori su tutto il nostro sistema sarà benefica ad un livello più profondo, perché la mente è in grado di richiamare le energie sottili corrispondenti ad ogni colore o forma che pensiamo.

Darò quindi qui di seguito alcune indicazioni sull''influenza dei colori e sulle proprietà terapeutiche contenute in ognuno di esso:


Il rosso rivitalizza, è ottimo per dare nuovo impulso all'energia rallentata o carente. E' benefico perché scioglie le rigidità, corrobora e rilassa nello stesso tempo stimolando la circolazione energetica e sanguigna. Il chakra corrispondente al colore rosso è il primo.
Se sentite utile visualizzare il colore rosso  è perché avete bisogno di armonizzare il rapporto con l'autorità  che ha prodotto delusione in voi e la vostra timidezza vi impedisce ancora di trovare la via per la risoluzione del conflitto.

L'arancione stimola l'azione. Scioglie i blocchi della repressione e i ristagni energetici facendo superare i limiti  prestabiliti, favorisce nuovi impulsi di crescita,  permette l'apertura al nuovo, all'evoluzione e  al cambiamento. L'arancione è il colore corrispondente al secondo chakra.
Visualizzare questo colore porta a ristrutturare certe forme mentali in cui predomina l'intolleranza verso la  sregolatezza e l'invadenza degli altri, che vi provocano sofferenza e alle quali vi sentite in obbligo di riparare.

Il giallo aiuta nella consapevolezza e nell'autonomia dell'espressione di Sé. Stimola il sistema endocrino e le funzioni digestive, depura il fisico e la mente a seconda della tonalità. Rilassa il diaframma e il plesso solare e produce un'azione rasserenante. Il giallo è il colore corrispondente al terzo chakra.
Visualizzare il giallo favorisce la costanza, l'altruismo, l'accettazione e l'apprezzamento sincero di sé stessi. Consci del proprio valore non si sente più né il bisogno della scalata al successo per emergere sugli gli altri, né l'insoddisfazione data dalla poca stima di sé.

Il verde che è composto dal blu e dal giallo, dona un effetto pacificante e chiarificante, stimola la ghiandola pituitaria e svolge azione terapeutica sul plesso cardiaco. Si consiglia l'uso del verde erba anche quando non si ha idea di quale è il colore adatto alla situazione. Il verde è il colore corrispondente al quarto chakra.
Visualizzare il colore  verde favorisce l'equilibrio e la maturità emotiva, fa apprezzare anche la solitudine quando manca la compagnia adeguata ai vostri interessi, favorisce la generosità disinteressata e l'apertura del cuore al bello e al nuovo.

Il blu corrisponde alla saggezza interiore, la sua funzione è quella di ridurre gli eccessi, agisce sulla iper-funzionalità degli organi,  nelle infiammazioni e nell'eccesso di eccitazione.
Inoltre è rinfrescante e rilassante, e compie un 'azione antisettica. Il blu corrisponde al quinto chakra
Chi sceglie il colore blu ha bisogno di allontanarsi dalla monotonia del quotidiano ama viaggiare, e cerca esperienze raffinate, ma ha anche bisogno di sicurezza e di accoglienza da parte degli altri.
Ridona armonia a chi dietro una facciata di sicurezza  nasconde immaturità emotiva.

L'indaco influenza sia la potenza che la praticità e permette l'accesso alle energie spirituali che agendo sul corpo spingono al cambiamento, verso la sintonizzazione con energie più elevate. Agisce sulla ghiandola pineale. Il colore indaco corrisponde al  sesto chakra.
Se desiderate visualizzare questo colore significa che siete pronti per mettervi in comunicazione con il vostro sé profondo e ad aprire la visione a nuovi orizzonti. 

Il viola è il colore che purifica gli ideali, attiva il dono della comprensione, apre l'anima alle più alte aspirazioni e alla realizzazione del Sé. E' considerato il colore della meditazione, in quanto favorisce la concentrazione interiore. Il colore viola corrisponde al settimo chakra.
Se scegliete questo colore avete bisogno di calma, di tranquillità e di meditazione,  avete il dono di capire gli altri, per questo siete ricercato da  chi ha bisogno di confidarsi.

Il bianco il colore che è la somma dei sette colori infonde distacco emotivo nella visione della vita,
pacatezza e linearità di pensiero, conferisce una visione di connessione  e di equilibrio con tutti gli eventi.
Centra nel silenzio interiore, e promuove l'immobilità attiva. Dona grandi possibilità di recupero, esprime la limpidezza e l'essenzialità. Sviluppa e promuove rapporti spirituali.
Se cercate questo colore o ne avete bisogno, oppure esprimete l'armonia e l'essenzialità.

Possiamo vedere ora la nostra realtà da una visione più ampia che comprende anche i corpi sottili,  sapere che i colori  sono l'espressione del loro stato di salute e  che contraddistinguono la frequenza sulla quale vibra la nostra energia.


Se lo vogliamo possiamo diventare abili nel dosarli ed essere in grado di far brillare la nostra luce in armonia con gli altri e con l' universo dentro e fuori di noi.

Dedicato alla tua rivitalizzazione

venerdì 18 maggio 2012

Il magico potere dei colori



Acrobazie sul lago Autore Alessandro Bruschetti 1932
copyright

"Il colore deve essere pensato, sognato, inventato"                                                                                                                               
                                                      Gustave Moreau






Oggi intendo parlarvi dei colori e di come renderci consapevoli di quanto nella nostra vita siamo influenzati dalla loro vibrazione. 
E come possiamo imparare a utilizzare a nostro vantaggio questa conoscenza.

Dunque cercherò di esprimermi con semplicità:
La luce quando viene scomposta produce i sette colori di cui è formata.
Quella che vediamo quando compare l'arcobaleno è detta energia  radiante visibile.
Essa viaggia nello spazio sotto forma di onde vibratorie che si differenziano tra loro in base alla lunghezza d'onda, (che gli addetti ai lavori misurano in Angstrom ) a motivo della quale vediamo i colori.
Queste frequenze a loro volta vanno ad influenzare l'energia nel nostro corpo e le emozioni nel nostro sistema nervoso.

Come possiamo dar credito a questa affermazione?

Già negli antichi testi in cui si parla di chakra, si parlava di consonanza con i colori, cioè di come il ritmo vibratorio dei nostri chakra si sintonizzi su determinati colori.
Quando riportiamo la giusta rotazione vibratoria nei nostri chakra riportiamo  anche il colore rispondente a quella vibrazione sia nei chakra che nei corrispondenti corpi sottili.

In pratica la stessa vibrazione corrisponde sia al chakra,  che al colore, che al corpo sottile.
Così si è visto che i corpi sottili saranno  in armonia con le vibrazioni cosmiche quando gli stessi chakra saranno sintonizzati con determinati colori.

Ricordo che i colori di base sono tre e sono il rosso, il giallo e il blu, con cui si formano tutti gli altri
Dunque i colori corrispondenti ai chakra sono:
  • per il primo il rosso
  • per il secondo l'arancione
  • per il terzo il giallo
  • per il quarto il verde
  • per il quinto il blu
  • per il sesto l'indaco
  • per il settimo il viola 

L'utilizzo dei colori  sia nella vita, che nella meditazione  richiama le energie sottili corrispondenti alla risonanza dell'armonia dei nostri corpi sottili con le leggi universali con cui vibra tutto il cosmo.
Perciò la cromoterapia utilizza le luci colorate per curare, ma noi possiamo farlo anche attraverso i vestiti che indossiamo utilizzando i colori che in quel momento sentiamo più urgenti per la nostra salute, imparando a riconoscere quelli che ci servono maggiormente in quel momento.

Ad esempio: se abbiamo mal di gola possiamo usare un foulard blu per aiutarci a ripristinare la giusta vibrazione nel chakra della gola, se sentiamo fastidi   nella parte bassa della schiena e/o  nelle gambe potremo utilizzare un pantalone rosso,  e così via.... potete scatenare la vostra fantasia ad ogni disturbo a seconda della localizzazione di quel disturbo e indossare il colore adeguato per aiutarvi a riportare l'armonia e la giusta vibrazione  in quella zona.

Da un brano di "Armonia e salute di Omraam Mikhaèl Aivanohow"
"Esiste un mondo dell'armonia, un mondo eterno dal quale ha avuto origine la molteplicità infinita delle forme e dei colori, dei suoni, dei profumi, e io vi sono entrato.
Anni fa il cielo mi ha concesso di gustare quell'armonia, sono stato strappato dal mio corpo fisico e ho udito l'armonia delle sfere..... Mai più ho provato sensazioni simili, di una tale ricchezza e intensità. E' qualcosa di indescrivibile, quasi impossibile da sopportare tanto si ha la sensazione di dilatarsi nello spazio. (...)
Se volete la vostra gioia, il vostro sviluppo dovete pensare all'armonia e lavorare per mettervi in armonia con l'universo intero.
Perseverando, un giorno sentirete che ogni parte di voi, dalla testa ai piedi entrerà in comunicazione e vibrerà all'unisono con la vita cosmica.
Allora capirete cosa sono la vita, la creazione, e l'amore"

Non potrai avere la pretesa di arrivare a queste altezze con la semplice dimestichezza dell'utilizzo dei colori corrispondenti alla loro giusta collocazione nei tuoi centri energetici, né tanto meno con l'utilizzo di qualche capo colorato. Ma incomincerai ad abituarti a riconoscere e mettere in relazione i colori con gli effetti sulla tua psiche, di modo ché tale consapevolezza  possa contribuire a riportare tutto il tuo organismo a sintonizzarsi  sulle sue naturali onde vibratorie.

So anche  per certo che questi piccoli suggerimenti "fai da te" possono fare la differenza nel buon umore e nell'equilibrio psico-fisico della tua quotidianità.

Dedicato alla tua rivitalizzazione

P.S. Segue seconda parte



domenica 6 maggio 2012

L'arte di "Benedire"


"Quando in una persona o in una situazione c'è qualcosa che ti  fa star male modifica le tue azioni, benedicila.
 E' così che gli altri ci servono da maestri!"
 Margherita

Perlopiù abbiamo l'abitudine di guardarci con aria giudicante sia nel bene che nel male.
E' perfino difficile che guardandoci allo specchio riusciamo ad accettarci  così per quello che siamo, senza giudizio.

Se quando ti svegli la mattina  ti saluti davanti allo specchio con un sorriso, vedrai riflesso l'immagine di un sorriso, e ricevere un sorriso al mattino appena sveglio non può che farti piacere.

Ma se ti guarderai allo specchio con aria triste e disfatta, l'immagine che ti arriverà sarà quella di una persona che prova sentimenti di tristezza e malumore.
E ci puoi scommettere che la giornata avrà più o meno lo stesso andamento.

Così ugualmente quando incontriamo qualcuno, ci accostiamo a quella persona in base ai pregiudizi che ci siamo formati su di lei.
Ma se vogliamo che la nostra vita scorra più felicemente dovremmo imparare a fare una cosa, che la maggior parte di noi non fa.: vedere quella persona o situazione sotto una nuova luce, la luce della comprensione e osservare come un nostra diversa disposizione d'animo può influire, prima su di noi e poi sull'ambiente.
Possiamo imparare dagli errori solo se ci adoperiamo per capire cosa dovremmo fare per non sbagliare ancora.
Capire ci insegna ad agire nel modo più corretto e conveniente anche e non solo per noi.

Da non confondere con il pentimento, che al contrario non valuta come e perché si è giunti a quell'errore, ma si limita a farti rammaricare per la colpa commessa e ti giudica colpevole, quindi meritevole di punizione.

La vera vita è assenza di giudizio, amore, creazione, movimento, cambiamento.
Se restiamo fermi nella colpa e nel pentimento, o nel rancore e nel risentimento, avremo il cuore colmo di tristezza e paura.
Fatta di reazione, contenimento, staticità, la vita non è vita, ma sopravvivenza.

Se l'autorità decreta la legge e io mi attengo a questa senza capire, ma soltanto preoccupandomi di non trasgredire per paura, sarò facile preda del risentimento e del rancore.
E se al contrario trasgredirò per ribellione, sarò vittima facilmente del senso di colpa e del rammarico e ancora della paura. O peggio ancora vittima della violenza che può scaturire dalla trasgressione stessa.

E allora che fare?
Il desiderio di stare bene nel tempo e nel luogo in cui viviamo, contempla l'arte del "BENEDIRE"

Benedire significa attivare la legge universale dell'attrazione e significa anche riconoscere che in ogni cosa, esiste un risvolto positivo, anche se nascosto  alla nostra visione.
Al contrario di quanto pensiamo tutti possiamo benedire, perché letteralmente questo significa "dire bene" cioè invocare il bene per qualcuno o per qualcosa.

Se potete bene-dire tutto ciò che vi fa piacere, una buona giornata trascorsa, un bel paesaggio, un tramonto o  se incontrando qualcuno nel lavoro, nella salute, nell'amicizia potete benedirlo, potete fare altrettanto anche in tutte quelle situazioni in cui vi verrebbe di fare il contrario.
Invocate il sommo bene per quella persona o quella situazione, perché pure se ai vostri occhi ancora non appare, esso esiste.


Tanto più  ci sentiamo imprigionati nelle situazioni sgradevoli e le detestiamo, tanto più siamo vittime della  nostra paura e ci identifichiamo con essa.

Quando senti che in una persona c'è qualcosa che ti fa star male benedicila, invoca il bene per lei, potrai farlo sinceramente e con gioia quando saprai, che con questa benedizione silenziosa stai creando uno scudo, che ti proteggerà dai danni dell'ignoranza.
Invece di scartare la persona potrai scartare i tuoi pensieri e le tue reazioni dannose.
E' così, che gli altri ci servono da maestri!

La vita per insegnarci a progredire ci porge eventi indesiderabili, così almeno ci sembra, ma gli eventi anche i peggiori li abbiamo sempre suscitati noi, affinché la lezione giunga a segno.
Per questo dovremmo imparare a bene-dire, al posto di male-dire come spesso non ci accorgiamo di fare.

Anche se non lo avevamo mai realizzato prima d'ora è così: il benessere nella nostra vita è sempre stato e sarà proporzionale a quanto siamo stati e saremo in grado di bene-dire.

Ora che lo sai puoi imparare a farlo consapevolmente anche tu praticando, ogni volta che lo vorrai,
l'arte di "BENEDIRE".

Dedicato alla tua rivitalizzazione



venerdì 20 aprile 2012

Trovare la propria direzione


"Quando a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta, non farti distrarre da nulla e aspetta ancora, resta in silenzio ed ascolta il tuo cuore. E quando ti parla alzati e vai dove lui ti porta"
Susanna Tamaro

Il solo fatto di essere vivi, significa che la forza vitale è in noi e che anche se non sempre siamo in contatto consapevole con essa, nondimeno coesiste con il nostro essere.

Se smetterete di domandarvi cosa penseranno di me, se mi comporto così faccio bella figura altrimenti ne farò una brutta, ben presto troverete la vostra vera direzione.
Tanto più se comincerete a domandarvi: "Cosa voglio veramente?" senza cercare le risposte razionalmente. Come dice Susanna Tamaro in questa sua bellissima espressione:
" Quando a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere non imboccarne una  a caso, ma siediti e aspetta, non farti distrarre da nulla e aspetta, resta in silenzio e ascolta il tuo cuore. E quando ti parla alzati e vai dove lui ti porta."

Ed agite con volontà andando sicuri per la strada che sentite di dover percorrere, anche se qualcuno intorno a voi sostiene che con quel lavoro non si mangia, che in quel modo mai nessuno è diventato ricco. 
Non date retta a nessuno, se decidete di affrontare una cura, piuttosto che un'altra nel curarvi di una malattia, ascoltate solo il vostro cuore, che sa meglio della paura di tutti quelli che vi circondano qual è la soluzione migliore per voi.

Ho incontrato qualcuno che mi voleva convincere, che la cosa più importante nella vita, per trovare la propria direzione è porsi domande sulla propria condotta, ma non è così: le domande sorgono quando ci sono dubbi, separatezza dentro di Sé, non quando ti senti in pace con te stesso e quando sei nell'Unità.

Il dubbio è il prodotto dell'ego, se sei nel dubbio sul come ti stai comportando, sul cosa dovresti fare significa che ti stai allontanando dal tuo vero Sé.
Le domande in questo caso dunque ti serviranno solo per invischiarti sempre  più nel problema, non per risolverlo.
Trovare soluzioni da questa prospettiva ti farà restare nella dualità e qualsiasi scelta lascerà spazio alla incertezza di non aver fatto la cosa giusta.

Prova invece ad osservarlo senza cercare risposte, senza giudizio, anzi stacca addirittura la mente dal problema e occupati solo di riportare equilibrio nelle tue emozioni.
Vedi a questo proposito la mia meditazione guidata per il riequilibrio dei sette chakra.
Imparare ad osservare il dubbio da questa prospettiva, ed acquisire la consapevolezza che non giova immergersi nel problema, ci riporterà nella nostra direzione.

L'universo sa come sostenerci se seguiamo il nostro intuito e la nostra vera natura.


Se capisci e ammetti che una forza superiore è dovunque dovrai accettare il fatto che è anche in te.
E per allineare la mente a questa forza dovrai consciamente cambiare anche i tuoi pensieri facendo attenzione a quello che dici.
Non potrai dire più: "Se sarò fortunato troverò la mia direzione......" o: "Se dio vuole...."  ma: "Sono certo che troverò  quello che voglio e so che Dio (forza superiore) è con me nell'aiutarmi ad ottenerlo. Ed in seguito:
"So che ce la farò perché finalmente ho trovato davvero quello che voglio."

Allora sorgeranno le domande per curiosità, che sono tutt'altra cosa, e potrai dare a tutte soddisfazione perché sgorgheranno dal tuo cuore, se sei impegnato nell'attività e vuoi imparare. 

E saprai di aver trovato veramente quello che cercavi quando quello che stai facendo ti dà gioia, perché è quello che desideri, anche se a volte ti senti un po' stanco, ma ogni sera quando vai a dormire ti sale dal cuore una preghiera "Grazie per tutto quello che ho potuto donare oggi. Grazie per tutto ciò che ho ricevuto!" 

Dedicato alla tua rivitalizzazione

mercoledì 4 aprile 2012

Reazione automatica o azione consapevole?


Lotta di Samurai. Autore A. Bruschetti 1951 copyright


 Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l'ha generato"
   Albert Einstein 


Possiamo dire che la vita scorre in un certo modo intorno a noi, e noi reagiamo alla vita in un modo o in un altro a secondo dei pensieri che si generano nella nostra mente e delle decisioni che prendiamo di conseguenza in quel momento.
La coscienza fa da interfaccia tra il nostro corpo e la parte profonda e immutabile di noi, il Sé superiore.

L'energia che scorre nel nostro corpo segue i moti della nostra coscienza.
Lo scorrimento di questo flusso energetico può essere bloccato da tutti quei pensieri o decisioni che non siano allineati al nostro Sé.

Se ne deduce che la coscienza risuona con le informazioni che sono state introdotte nel corso della vita e a secondo delle esperienze di cui abbiamo fatto bagaglio, ma quando ci rendiamo conto che più che agire,  "reagiamo" e che queste reazioni provocano sofferenza, allora possiamo capire che è arrivato il momento di un cambiamento sostanziale nella nostra vita.
E a questo scopo dovremo compiere un' azione consapevole.

Quando il flusso energetico è bloccato si creano delle tensioni in zone particolari del corpo,
quando questa tensione raggiunge il livello di guardia, in quelle zone si creano dei sintomi a livello fisico.

E più ci immergiamo nel problema che ci appare, più dobbiamo fare i conti con i sintomi fisici correlati alla nostra "reazione" in questo senso il nostro corpo è quello che ci indica la strada per la liberazione della coscienza.
 
Questo significa che potremmo utilizzare sempre sintomi o malattie come messaggi che ci invia la nostra coscienza sul suo bisogno di essere liberata da qualche bagaglio superfluo.
Se saremo attenti a cogliere questi indizi che il corpo ci fornisce,  potremo uscire dalle reazioni automatiche, alzare le frequenze e  vedere il problema da una prospettiva diversa, il che spesso significa averlo già risolto.

Solitamente ci si dibatte su problemi annosi creando lotte, prima dentro e poi fuori di noi.
Quando succede questo, il fuori cioè il mondo esterno, rispecchierà quello che è il nostro mondo interiore.

Per questo Einstein diceva che non possiamo risolvere un problema con la stessa mentalità che l'ha generato.

Intervenendo consapevolmente sul ripristino dello scorrimento della nostra energia, invece che focalizzare la nostra attenzione sul problema da risolvere potremo riportare equilibrio nei chakra e nei meridiani interessati e liberare la coscienza dalla trappola delle "reazioni condizionate"
I chakra che sono i centri energetici della tradizione yogica possono essere usati come chiavi per la lettura della coscienza.
Ogni volta che ci accade qualcosa per cui a nostra insaputa blocchiamo il flusso energetico che ci provoca dei sintomi dolorosi potremmo domandarci su quale chakra sta intervenendo questo sintomo.

Intraprendere questa via non è affatto facile, occorrono fiducia e amore,  ma il programma che ho preparato per il riequilibrio dei 7 Chakra può darti veramente un grosso aiuto per liberarti dalle reazioni inconsce. 

Esso ti porta a vibrare su frequenze più alte, il che significa aver preso su di sé la responsabilità delle proprie azioni. Questa è la parte più importante del programma, perché è fattore essenziale volerlo davvero.

So che sentir parlare di responsabilità fa subito pensare ad  un peso maggiore che ci si accolla, di conseguenza è una parola che a volte fa paura, ma solo perché viene mal interpretata.
La responsabilità se vista dalla giusta prospettiva può suscitare in voi una tale gioia e senso di libertà che non vedrete l'ora di prendervela.

Compiere azioni consapevoli volte al ri-equilibrio del nostro stato psico-fisico, ci restituisce il nostro potere personale dandoci la prova tangibile di poter uscire da qualsiasi impiccio senza aver dovuto né reagire né agire, rispetto al problema stesso.

E risolto un problema oggi e un altro domani.....noi cambiamo, perché cambiano le frequenze su cui vibriamo,   cambiando così anche i nostri pensieri.
Se prima l'automatismo era 
(Problema = dolore e squilibrio. Squilibrio = decisioni affrettate e contrarie al benessere)  l'automatismo si sposterà su: (Problema = necessità di ri-equilibrio. Equilibrio =  calma, risoluzione del problema e pace interiore). 

Succede  che un bel giorno ci si rende conto improvvisamente, che il mondo dentro e attorno a noi è cambiato secondo i nostri desideri, così come per magia.
Di nuovo la realtà esterna ti rimanda  l'immagine della tua  realtà interna, come uno specchio, ma questa volta ripartendo dal piano dell'armonia e della pace.

Dedicato alla tua rivitalizzazione

Margherita