Lo specchio dell'amore è un modo divino per andare al di là dell'ego, ma solo dopo che si è raggiunto il puro flusso dell'essere che giace come un gioiello segreto in ogni sentimento d'amore.Depak Chopra
Se non riesci a staccarti dal pensiero di lei/ lui, se mentre guardi la TV non capisci il senso delle parole.
Se leggendo un libro ti sorprendi a leggere parecchie volte la stessa riga.
Se guardi costantemente il cellulare, temendo che sia spento o scarico, mentre aspetti una sua telefonata, probabilmente sei in quello stato, che molti definiscono amore o innamoramento, indistintamente.
Ma siamo proprio certi che siano la stessa cosa?
Sento già il vocio nelle mie orecchie:- Ma come? Certo che sono la stessa cosa!
Mi vedo costretta a dissentire, perché tra i due io trovo che passi la stessa differenza, che passa tra il sogno e la realtà.
Mi spiego:
Spesso quando l'innamoramento finisce, perché da ogni sogno ci si risveglia sempre, siamo propensi a pensare che il vero amore non esista, oppure ci mettiamo alla ricerca di un altra persona, che ci ami nel modo giusto, perché forse quella di prima non era quella giusta! Quante esperienze ce l' hanno dimostrato?.....
E invece no, il vero amore esiste e come! Ma dobbiamo averlo trovato in noi stessi l'amore per poter cogliere le differenze, con l'innamoramento."
L'innamoramento mette in moto ormoni come quello della dopamina, che ti eccita, ti fa sentire staccato dalle comuni attività della vita, e dai problemi contingenti.
Ti senti immerso in una nuvola rosa dove tutto appare meraviglioso. Te ne do atto, è uno stato bellissimo, ma dico che trattasi di innamoramento e non di amore, anche se dell'amore ha varie connotazioni; come quella di mettere l'accento sulle cose positive, o quella di farti sentire più fiducioso nei confronti della vita e di te stesso o anche quella di renderti più disponibile nei confronti di tutti e senti che ti accompagna un nuovo senso di felicità interiore, che ti sembra difficile da intaccare.
E' vero, ciò che appariva grigio e opaco ora appare a colori e ti senti in contatto con la tua creatività, per cui tutto appare più facile.
Ma allora direte voi:" la differenza dove è ?
A parte gli studi sui neurotrasmettitori del cervello dai quali si è potuto rilevare che con l'innamoramento si produce dopamina, mentre con l'amore si produce serotonina, la differenza che qui mi preme rilevare è una costante che c'è nell'amore, ma che manca nell'innamoramento.
La costante è che nello stato dell'amore, una volta entrati si ottiene un equilibrio stabile, anzi puoi appassionarti a cose e persone, mentre l'amore cresce, pur mantenendo uno stato di quiete interiore, che è propria dell'amore e non dell'innamoramento.
L'innamoramento è il risultato di uno stato che si verifica per l'attrazione verso qualcuno, che senti potrebbe riempire i tuoi vuoti, sostanzialmente hai trovato qualcuno di cui hai bisogno.
E' per questo che si crea l'attaccamento.
In realtà, questo meraviglioso stato d'animo, oscilla pericolosamente verso la depressione.
Lo si può notare nel momento in cui l'oggetto del tuo attaccamento, viene a mancare o non corrisponde più alle tue aspettative. Basta un contrattempo, o un piccolo ritardo, per suscitare ansia o addirittura tristezza, fino a condizionare pesantemente la tua giornata.
Il tuo stato d'animo, che prima ti faceva sentire invincibile ora ti fa sentire distrutto.
In più, quando sei innamorato, la mente invece che nel presente è costantemente altrove ed orientata per lo più "all'oggetto" dei tuoi desideri, perché desideri essere con lei/lui e tutto il tempo passato lontano pare non ti appartenga.
Mentre quando c'è l'amore sei libero di concentrare la tua mente ovunque tu voglia.
La presenza dell'amato è qualcosa di splendido e gradito, quanto la sua assenza. E puoi dire: "Con o senza di te son felice lo stesso." L'amore vero non conosce attaccamento.
Perché il tempo ti appartiene tutto, e anche un contrattempo è una nuova occasione da cogliere e da colmare con il tuo amore.
E' come se percorressi due binari paralleli per un certo tratto, ecco perché è così facile cadere nell' inganno.
Ma ad un certo punto, il binario dell'innamoramento si distacca da quello dell'amore, al punto da farti ritrovare in una zona arida e scoscesa, dove nulla è più uguale a prima e l' amato improvvisamente si trasforma dall'essere divino, che abbiamo riconosciuto in lui, in un terricolo con tutti i difetti che contraddistinguono i comuni mortali, perché non corrisponde più all'immagine che ti eri fatto di lui.
Allora la passione si spegne e quello, che prima sembrava un sentimento sublime, ora è qualcosa, che non vuoi ammetter subito, per orgoglio, ma è un sentimento di delusione, rabbia, frustrazione.
E' qui che cominci a pensare che l'altro si stia comportando diversamente da prima, perché forse non ti ama più, anzi ne sei convinto, forse ha qualcun altro/a e quindi a quel punto scatta la gelosia, che altro non è che il riflesso del tuo rancore per essere stato deluso.
Sei nel bel mezzo della bufera, stai contattando il tuo ego con le sue ferite, ma non lo sai ancora. Così cerchi la presenza continua della persona che ti ha fatto innamorare, oppure la scarti definitivamente, chiudendo il tuo cuore gonfio di dolore e delusione.
Ma di chi sei deluso, se non di te stesso? E sai perché? Perché a volte vedi cose che non ti piacciono e non sapendole riconoscere in te stesso, le imputi all'altro. O anche perché non hai coscienza di aver attribuito all'altro un ruolo che è solo nella tua mente, mentre l'altro è quello che è.
Ed è qui, in questa lotta, che si apre il varco, lo scambio in cui si può, con un salto di consapevolezza passare dall'illusione dell'innamoramento, alla realtà dell'amore.
La consapevolezza che dà l'accesso alla tua vera essenza, a cui puoi giungere attraverso la meditazione che è la strada maestra per guarire le tue ferite, anche le più profonde.
Così che quando arriva l'amore ti trova ben radicato nel cuore e ti rende conscio, che in ogni essere umano risiede anche una parte divina.
Questo ti permetterà di amare l'altro si come un riflesso di te, ma ora puoi vederne, da un lato l'essere divino, e accettarne l'essere umano dall'altro.
Dunque la differenza tra amore e innamoramento? Sta nel fatto di riparare i buchi e le ferite dentro di te con il tuo amore, o di aspettarti che lo faccia qualche altro, al tuo posto.
Tutto dipende da questa scelta, ma quando esci dall'illusione del bisogno dell'altro scopri l'amore e ti accorgi che non ci sono più binari, con esso sai, che qualunque strada scegli di percorrere incontrerai solo pace, gioia e libertà, perché esse sono già dentro di te.
Dedicato alla tua rivitalizzazione
Sui due principali modi d'amare o di innamorarsi che in inglese è "cadere in amore con" vorrei chiarire:
RispondiElimina- 1 Eros è desiderio di possesso, di inglobare l'altro nel proprio io o viceversa di farsi inglobare dall'altro o da un'idea, un movimento collettivo..
- 2 Ágape è scegliere di amare, ugualmente se stessi gli altri e l'ambiente vitale, per dono e cioè andando non contro ma oltre il proprio tornaconto. ( concetto tradito dalla storia di molte istituzioni e addirittura religiose!)
FabioMaria molto consone queste tue precisazioni! Condivido in toto compresa la frase tra parentisi. Grazie!
EliminaCredo non sia possibile amare qualcuno se non si è capaci di amare se stessi.
RispondiEliminaOgnuno di noi è fatto di amore e di gioia..deve solo ricordarlo!!!
Grazie.
Ciao Michela, giusta osservazione! Il ricordo di noi e della nostra vera essenza,.... invece innamorarsi succede quando ancora non si è imparato ad amarsi.
Elimina"sostanzialmente hai trovato qualcuno di cui hai bisogno."
RispondiElimina...sostanzialmente hai trovato qualcuno di cui scegli/decidi/vuoi aver bisogno.
Così è un po' più assertiva ;-)
Salute e prosperità.
Luca
Ciao Luca, non so se interpreto bene quello che mi scrivi in questa tua precisazione.... Quello che volevo sottolineare era l'inconsapevolezza dell'utilizzo dell'altro per coprire le proprie lacune in chi si trova nella fase dell'innamoramento, mentre nella tua frase c'è un precisa volontà. In ogni caso questo mio breve post non ha certo la pretesa di esaurire un argomento cosi complesso. Quindi sono graditi e benvenuti gli interventi come il tuo che ne ampliano le sfaccettature. Grazie!
EliminaIo non sono solo un grumo di (miei) ormoni, (mie)cellule, ecc.ecc. Non sono soltanto neanche una nube di (mie) sensazioni. In questo caso potrei perfino essere un radicale nominalista ed un relativista che si spinge fino al nichilismo, tanto per divertirvi con delle definizioni ... tuttavia ritengo che le definizioni siano appunto quel che sono: un tentativo di confinare in un ambito più ristetto ciò che si ha paura (sì paura) di non controllare. Una rosa è una rosa e la si cura in inverno perché in primavera meravigliosamente sbocci e ci inebri del profumo per il resto dei nostri giorni: sì perché quel profumo diventa mio o, se volete, nostro; mio e della rosa. (E poi così per un nuovo e diverso ciclo). Infatti non esiste una relazione a senso unico: io dò e prendo dalla rosa e la rosa prende e dà a me: in un equilibrio non stabile bensì dinamico. Perché è proprio della nostra natura (primordiale) l'essere mutevole e, quindi, attraversare diverse fasi per cui, se volete, si può prima amare e poi anche innamorarsi e poi contemporaneamente amare ed innamorarsi e poi prima re-innamorarsi e poi scendere più in profondità nell'amore, in un intrico davvero inestricabile. Infine si può, amando l'altro/a, apprendere ad amare sé stessi.
RispondiEliminaInsomma, non sarei così categoricamente aristotelico: proprio sull'amore e sull'innamoramento è in gioco la nostra libertà. E allora, viviamola senza paura, sporchiamo di terra le nostre mani, graffiamoci pure con le spine della rosa ma, mi auguro, inebriamoci senza "dighe" di quel profumo che si è arricchito del nostro lavoro.
A buon rendere.
Per quanto anonimo è pur sempre un punto di vista e mi fa piacere pubblicarlo perché lo trovo interessante e niente affatto banale. Anzi mi trova d'accordo sul fatto che le sequenze non debbano per forza essere quelle descritte nel mio post. La mia esperienza personale e ricavata dalle persone che tratto, mi insegna che spesso succede che delle emozioni si vestano d'amore, quando in realtà sono solo delle distorsioni, ed il mio è un puro tentativo di dare una collocazione a queste distorsioni, che spesso ci fanno ristagnare su atteggiamenti stereotipati senza soluzione di continuità. Sono peraltro anche d'accordo sul fatto che attraverso l'innamoramento si possa scendere così in profondità dentro noi stessi, pagando il prezzo spesso di grande dolore (ecco le spine della rosa) imparando gradatamente "ad amare tutta la rosa" l'altro e noi stessi. Non c'è pretesa alcuna di esaurire un argomento tanto vasto. Siamo tutti in cammino con l'aiuto di tutti. Grazie!
EliminaLa distorsione è un trauma. E anche l'amore è un trauma. Sapere che c'è una persona che si affida a te abbandonandosi o lasciasi abbandonare ciecamente ad un'altra persona sono veri e propri traumi. Implica sapere che c'è una persona che si fida così tanto di noi da superare i nostri stessi più intimi dubbi. O implica fidarsi così tanto di un'altra persona più che di noi stessi.
RispondiEliminaSono traumi per chi non vede oltre ... proprio il proprio naso!
Il punto è, uno volta che si ha la ... fortuna ... di essere traumatizzati: vogliamo una cura o vogliamo scendere fino in fondo nelle nostre distorsioni. Il che non significa dare una collocazione tipo riordinare i propri libri sulle proprie scansie. Bensì apprendere: conoscere il contenuto di quel libro ovunque sia.
Sta bene: l'argomento è incontrollabile ... ma forse è proprio questo il bello.
Direi, che il trauma arriva quando ci si accorge di essersi affidati ciecamente a qualcuno che alla fine "ti consente" di contattare la tua delusione. Questo è solo il primo passo sulla strada del vero amore.... la cura è andare fino in fondo alle nostre distorsioni per conoscersi realmente ed accedere al campo dell'amore incondizionato. Possibilmente senza ulteriori traumi! Perché, realmente dal mio punto di vista, più aumenta la consapevolezza e l'amore più i traumi saranno lievi, fino a scomparire. Questo è il percorso che intendo con "equilibrio nel cambiamento".... Dove l'incontrollabile di prima diventa conoscenza e sposta i suoi confini sempre più lontano.
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