domenica 2 novembre 2014

Trattasi di speciazione


Trovare il punto di equilibrio tra quelle che sono le esigenze delle persone che ci circondano e quelle che sono le nostre aspirazioni è la meta più alta alla quale possiamo ambire per il raggiungimento della nostra realizzazione.
E da lì a desiderare che il  mondo intorno a noi si realizzi altrettanto, il passo è breve.

Ma se siamo costantemente occupati a combattere qualche malattia, o siamo preoccupati, impauriti o stressati, come potremo mai raggiungere questo obiettivo?
Tutta la nostra  attenzione sarà sempre rivolta a queste problematiche senza che mai possiamo arrivare neppure al punto di chiederci quali sono le nostre vere aspirazioni.
Così magari  pur facendo un lavoro che non ci piace continuiamo a farlo per tutta la vita.
L'adattamento, a mio avviso va bene solo per brevi periodi, perché dovremmo tendere sempre alla migliore espressione dei nostri talenti.
Ma specie in questo periodo si sente dire: "Come..... ti  lamenti del tuo lavoro? Ritieniti fortunato di avercene uno"!

Condizionati da questo modo di pensare per molti la vita passa senza aver mai capito che il nostro compito non è quello di lavorare per sopravvivere, ma è quello di realizzarci.
A meno che tu non sia una di quelle persone che crede si debba ingannare il tempo, tirare avanti o cercare una sistemazione sicura, nel qual caso non dovresti essere in un sito in cui si parla di equilibrio e di cambiamento.
Ma dato che ci sei, vuol dire che anche tu non ti accontenti della banalità della vita come la conosciamo e sei alla ricerca di un benessere superiore.
Allora dovresti sapere che a volte lo stress ci porta lontano dalla nostra strada.... e hai visto cosa ci combina?
Perdiamo energia, perdiamo l'appetito, cadiamo in depressione, o nei casi migliori ci sentiamo solo stanchi e spossati come se non riuscissimo più a reggere il peso della vita.

Siamo all'alba di una nuova era e c'è chi è già all'opera da tempo per sostenere questi nostri nuovi bisogni.
Come qualcuno forse già sa lo studio e l'applicazione dei principi della fisica quantistica è uno dei miei grandi amori a partire dai primi anni duemila.
Oggi la scienza, la religione e la medicina si stanno incontrando, e credo che il punto d'incontro sia proprio la fisica quantistica che ci propone attualmente soluzioni prima d'ora impensabili.
Il metodo può lasciare un po' scettici.....  ma se frequenti questo sito sai che qualche cosa di inusuale te la puoi aspettare!


Il mondo che ci circonda, tutta la materia, noi stessi non siamo altro che luce condensata, e la fisica quantistica dice che noi ci muoviamo in dei campi di frequenze che corrispondono ai nostri pensieri e al nostro modo di percepire la realtà.

E se cambiano le nostre frequenze cambia anche la realtà che ci circonda, questo può tradursi in malattia o benessere a seconda del campo in cui vibriamo.
Addirittura la produzione di sostanze biochimiche da parte del nostro cervello  può cambiare a seconda delle frequenze a cui siamo soggetti.
Così che possiamo dire che siamo tristi o felici, arrabbiati o sereni, amareggiati o contenti, impotenti o vitali.
Insomma tutta la gamma di sentimenti emozioni o sensazioni che sperimentiamo a seconda delle cose che "ci succedono".
Ho messo l'espressione tra virgolette, perché tutto quello che ci succede, oramai lo dovremmo sapere, lo produciamo noi stessi, infatti è il frutto delle frequenze in cui vibriamo.
Ci inseriamo in quegli stati d'animo che sono più vicini alle frequenze che ci sono abituali.


A questo proposito voglio farvi l'esempio della mia esperienza :

Il risultato di lavorare costantemente con acque informate con le frequenze di piante, fiori, minerali  e il mio già sviluppato senso del tatto hanno prodotto uno straordinario connubio al punto di permettermi di riconoscere le proprietà terapeutiche delle sostanze a cui mi espongo. Queste percezioni a volte quasi dolorose sono segnali che mi giungono attraverso tutto il corpo e sono per me quindi inequivocabili.

Un mio amico conoscendo queste mie doti mi ha sottoposto un dischetto in plexiglass chiedendomi di sentire secondo me le frequenze con cui era stato informato quali proprietà terapeutiche potesse avere.

Dopo pochi secondi che avevo in mano il dischetto ho cominciato a sentire cose straordinarie con le quali non starò ad annoiarvi. Ma subito la mia reazione fu quella di chiedere all'amico che cosa fosse, perché lo sentivo potentissimo, stava scatenando una miriade di sensazioni multi radianti in tutto il mio corpo.
"E' un prodotto della natura" mi disse, ma al momento non volle dirmi di più.
Ciononostante quegli effetti scaturirono in me domande alle quali trovammo risposta attraverso test kinesiologici.

Risposta ai test:

Le frequenze del dischetto risulterebbero ricostituenti naturali, antinfiammatorie, antidolorifiche, antimicotiche, regolatrici del sistema immunitario, antidepressive, agenti sulla memoria a breve termine e sull'attenzione, coadiuvanti nella risoluzione di erpes Zoster e fuoco di S. Antonio.
Pare possano aiutare in caso di acufeni. Consigliate ai terapisti come protettivo.
In quelli di medicina cinese come rafforzative del rene e nelle carenze di Qi e di sangue.

Questo prodotto è ora, dopo la fase di sperimentazione, finalmente disponibile per tutti assieme ad altri prodotti straordinari, frutto di questo tipo di ricerca che agevoleranno il lavoro di consapevolezza su di noi. Alcuni tenderanno a bonificare gli ambienti in cui viviamo e a proteggerci dalle frequenze basse e dannose delle nostre case altri dall'aggressività delle onde radio trasmesse dai cellulari e altri ancora (come il sopracitato dischetto) rivolti a specifici effetti salutari.

Quanto più spesso saremo tristi, depressi, arrabbiati o impauriti, tanto più risponderemo alle frequenze della depressione della rabbia o della paura, che sono frequenze risaputamente basse. Usando questi prodotti potremo veder migliorare il nostro umore e la nostra salute.
E se saremo gioiosi e di buon umore saremo attratti e attrarremo a noi frequenze sempre più alte fino a spostarci decisamente in un altro campo di frequenze.Vedi speciazione

Prima che questo avvenga potremo fare il massimo del raccolto e contagiare con il buon umore la maggior parte delle persone, specie quelle che ci stanno a cuore.
Sarà molto importante avere con noi tanti amici per ricostruire un mondo salubre e pieno di gioia, nel quale la libera espressione dei propri talenti sarà il minimo che ognuno possa pretendere e la base da cui partire per partecipare al benessere comune.

 Dedicato alla tua rivitalizzazione


martedì 19 agosto 2014

I miracoli di coraggio e ancoraggio









"Chi troppo in alto sale cade sovente, precipitevolissimevolmente"



Al di là dello scioglilingua e dell'esplicito significato, mi sono sempre chiesta quale enigma nascondesse questo proverbio, che da bambina spesso sentivo citare da mio padre.

La domanda che seguiva al mio ragionamento era: "Perché? .... sovente significa spesso, allora non sempre, quindi significa che alcuni cadono e altri no....."

Da grande poi il mito di Icaro in parte mi dava una risposta, ma nel suo caso il precipitare era giustificato.... lui aveva le ali di cera!
Eppure il proverbio diceva,  quasi tutti quelli che ci provano. sono a rischio.... sentivo che mancava la chiave.

Allora a volte mi dicevo che forse con questo proverbio si voleva sottintendere che non bisogna osare troppo nella vita o sfidare la fortuna o la buona sorte.
O forse che per non farsi male bisogna volare bassi?
Ma nessuna di queste risposte era una vera risposta, nel mio cuore sentivo che mancava la chiave.

Oggi  io conosco la risposta e se avrai la pazienza di seguirmi  presto la saprai anche tu.

Dirai che significa tutto ciò?

Mi spiego: 
Nella notte quando sogniamo il nostro essere libero viaggia nella dimensione onirica, dove si compiono le magie più incredibili senza che noi ci scomponiamo più di tanto quasi mai, se tralasciamo gli incubi.
Il nostro spirito pur viaggiando lontano non si stacca completamente dal corpo, altrimenti moriremmo; c'è sempre un elemento che ci unisce. Potremmo definirlo una sorta di cordone ombelicale che ci consente di restare collegati .

Ma quando torniamo allo stato di veglia quella dimensione svanisce e  tutto ricomincia in questa dimensione, dove ottenere cose poco più che ordinarie ci costa grande sforzo.

Quello che il nostro spirito sa ben fare nella sua dimensione naturale ci è impossibile realizzarlo quando siamo calati in un corpo di carne come il nostro, perché la condizione è ben diversa.
Allora quello che avveniva senza il minimo sforzo nell'altra dimensione, qui ci è veramente impossibile.

Alcuni ardimentosi impiegano tutta la loro energia e il massimo sforzo per ottenere una ben minima cosa. E sapete perché?
Perché manca loro una cosa essenziale,..... il collegamento alla madre terra.

Già, come al nostro corpo occorre il collegamento con lo spirito per avere coscienza della dimensione onirica, altrettanto gli è necessario il collegamento alla madre terra per permetterci  l'ancoraggio; è così che le due polarità saranno collegate.
Questa potrebbe essere la condizione ideale per compiere i cosidetti "miracoli" (cose inspiegabili agli occhi dei più) in questa dimensione.

Possiamo essere spinti dall'ideale migliore del mondo, progettare e avere visioni di futuri bellissimi e pieni d'armonia, gioia, felicità e porci come obiettivo il raggiungimento di queste mete, ma questi sogni per potersi realizzare dovranno essere sorretti, non solo da animo nobile e grande coraggio, ma parimenti da attenzione, pragmatismo e soprattutto forte radicamento alla madre terra.
Dunque le radici sono la chiave!

Se ti trovi a precipitare come pronostica il proverbio, se accumuli molte sconfitte e tutto ciò che credevi una conquista presto la vedi sfumare sotto i tuoi occhi, come se la fatica e lo sforzo non fossero mai abbastanza, forse manca qualcosa di essenziale.

L'osare senza basi è da coraggiosi, o da sprovveduti?
Certo ci sono situazioni estreme in cui dovremo osare per forza... Ad esempio: se siamo in un incendio al settimo piano e sotto ci sono i pompieri ci butteremo dalla finestra nonostante la paura,  anche se non lo abbiamo mai fatto prima e non abbiamo le istruzioni per farlo.

A parte i casi estremi, in cui tra l'altro si rischia di rimanere a lungo traumatizzati, vincere con lo sforzo la paura è davvero un atto di coraggio?
Forse, ma più spesso secondo me è solo una sciocca forzatura, o a volte anche sfrontatezza, superbia, o una faccenda dell'ego, che proprio per paura di rimetterci la faccia, accumula insuccessi.

Secondo questa versione, il coraggio assomiglia ad una sfida verso un'avversario invisibile, un conflitto, una guerra interiore.
Ma ad un'ottava superiore sta un altro tipo di coraggio ed è il caso in cui si compie un' azione con il cuore, ovvero con amore, e si sa..... dove c'è l'amore, la paura resta decisamente fuori causa.
Si compie un'azione come se fosse naturale e agli occhi degli altri appare straordinaria, addirittura un'atto di grande coraggio.
In realtà  alla base di quest'azione c'è decisamente l'an-coraggio!
Ok sembra un gioco di parole, ma possiamo anche chiamarlo radicamento, o se preferite messa a terra.

Come si ottiene questa condizione?
Ci sono svariati  modi, ma mi limiterò in questa sede a citarne alcuni.
Imprescindibile però lavorare sul e con il corpo.
Ecco alcuni esempi: potremo fare giardinaggio o coltivare un orto,  stretching e/o esercizi respiratori, saltare alla corda o marciare sbattendo i piedi al suolo, oppure fare esercizi bioenergetici specifici come il famoso "grounding" che si usa in bioenergetica o ancora farsi fare massaggi o trattamenti per il riequilibrio energetico o possiamo anche.... fare del buon sesso.
Insomma la lista delle cose che si possono fare per radicarsi potrebbe essere molto lunga, ognuno può trovare per  sé  la più adatta al caso.
Un fatto è certo, che se il nostro corpo è ben radicato alla terra, il nostro spirito può viaggiare molto lontano e regalarci intuizioni sempre maggiori da portare su questo piano di realtà.

Fin da piccola ho sempre intuitivamente cercato di radicarmi nella mia vita, ma razionalmente ho imparato cosa significava molto più tardi.
Quello che so per esperienza personale è che serve fare sempre attenzione per mantenere questa condizione, perché basta poco per perderla.... uno spavento, un'arrabbiatura o qualche altra emozione che ci sottrae energia vitale e che ci destabilizza ci porta a perdere questo stato..
Perciò l'allenamento al radicamento è prezioso!
Questo prerequisito è indispensabile oggi per tutti quelli che ritengono di voler salire molto, specie in consapevolezza.

In fondo sono oramai anni che ho trovato soluzione al mio perché iniziale di fronte al proverbio che mio padre citava. Ma solo ora lo realizzo e sono molto contenta di questa, per me, meravigliosa scoperta.
E tutti quelli che precipitano chi sono?

Un corpo sradicato si potrebbe paragonare ad un palloncino che sfugge di mano ad un bambino... questo è il caso del  proverbio! Quando il palloncino sarà già molto in alto e allo sbando totale può succedere qualunque cosa che lo farà scoppiare e ricadere a terra precipitosamente con conseguenze poco piacevoli.
Constato mio malgrado che oggigiorno come molti anni fa il proverbio calza a pennello ancora per molti.                                        
Mentre se il nostro corpo è ben ancorato alla terra, il nostro spirito potrà volare libero come un'aquilone  e volare tanto in alto senza precipitare, perché verrà dolcemente guidato da terra, senza il rischio di perderne il controllo.
Per questo potremo veder realizzate quelle intuizioni  qui ed ora con gioia e senza il minimo sforzo, come succede nei nostri sogni, perché avremo conservato la memoria di quell'esperienza e saremo in grado di riprodurla anche su questo piano di realtà

In sintesi: c'è da aspettarsi che l'alchimia di coraggio (azione di cuore) e ancoraggio (radicamento) compiano veri miracoli!

Dedicato alla tua rivitalizzazione

venerdì 25 aprile 2014

Vibrare su frequenze più alte

                                                                         

 
Sii un magnete per i tuoi desideri invece che per le tue paure.

Margherita                                                                                              




Ricordo che quando ero bambina il mio papà si divertiva a giocare con me e con le mie sorelle, e così, per metterci in difficoltà, in una specie di lotta giocosa, a volte ci metteva la mano davanti alla bocca e al naso impedendoci per qualche istante di respirare.
Si accaniva in particolare con le mie sorelle le quali si divincolavano e gridavano e con loro la lotta si faceva più serrata.
Quanto a me io non facevo un gesto, restavo immobile, sicura che il mio papà non mi avrebbe fatto soffocare.
Lui si spaventava della mia non reazione e ritraeva la mano molto prima che a me mancasse il fiato dicendo: "Con te non c'è gusto!" Era una mia piccola soddisfazione, non mi ero fatta prendere dall'emozione della paura e avevo comunicato a modo mio, che quel gioco non mi piaceva.

Amavo grandemente mio padre e avevo fede in lui, questo mi permetteva di restare nel mio potere personale e in comunicazione totale con lui. Avevo ben chiaro che la lotta sarebbe stata impari, ma senza ribellarmi ottenevo ciò che volevo, molto prima delle mie sorelle, che venivano lasciate in pace alla fine, solo per pietà.

Così come in quel frangente a volte mi pare di vedere chi si divincola con grande accanimento, contro un nemico che si diverte con lui in una lotta impari, ma ottenendo poca o nessuna considerazione.

Sono tempi difficili certo! Ma dovremmo chiederci: c'è un sistema per renderli meno gravosi?
Se restiamo imprigionati nella mente, che ad ogni pensiero ci suggerisce di stare attenti, che se fai questo rischi, se fai quell'altro c'è da temere il peggio  non potremo certo uscire da questa trappola infernale, a meno che il papà di turno in un gesto di pietà ci liberi dalla stretta.

Alla fine quando abbiamo ottenuto di essere liberati perché abbiamo gridato molto, non abbiamo più voce, ma siamo salvi,.... fino alla prossima stretta, fino a quando il papà di turno non deciderà di giocare di nuovo con noi.

Vorrei spiegare un piccolo meccanismo che induciamo senza rendercene conto:
Quando le nostre frequenze sono molto basse siamo deboli e facile preda di tutto ciò che vibra con quel tipo di frequenza, quindi attratti dalle tragedie, dalla violenza, e da tutto ciò che vibra su frequenze basse, fosse anche solo per criticarle.
Per questo alcuni vanno alla ricerca di film tragici, spettacoli drammatici o violenti, ecc. c'è addirittura un mercato che lucra mantenendo questo stato di cose.
Assisteremo impotenti alle tragedie degli altri o ci indigneremo per tutto ciò che di brutto succede nel mondo facendo ingrossare il nostro fegato e non saremo più in grado di discernere, che quello che vediamo fuori è solo la proiezione di ciò che abbiamo accumulato dentro e delle frequenze a cui vibra la nostra energia.

Ma  prova a chiederti: "C'è un modo di far finire questi disagi?"
Certo il modo c'è, ed è quello di risuonare con vibrazioni più alte, cioè essere magnetici per i nostri desideri e non per le nostre paure.
Il segreto del cambiamento è tutto qui!
Spesso le cose sono semplici, ma non per questo facili da attualizzare.
Desiderare è un atto di apertura del cuore, questo comporta una vastissima padronanza che si conquista con la volontà di uscire da stati di inquinamento mentale, anziché temere che si realizzino le nostre paure.

 Vibrando su frequenze più alte potrai mantenere un equilibrio emotivo, pur non ignorando le tragiche situazioni che ci circondano, anzi addirittura da questa posizione vibratoria sarai in grado di elargire qualche elemento per restituire una visione più serena a chi già si vede perduto.

E quale sarebbe la visione più serena? direte voi.
Che la paura è solo un' illusione  della mente, che un conto sono i fatti e altro sono le emozioni legate ai fatti.
E che le reazioni che seguono i fatti sono generate solo dallo smarrimento causato dallo stato emotivo. 
Sono emozioni di rabbia e paura che ci inducono a liberarci con la forza della ribellione, mentre in noi c'è la forza del potere personale che siamo chiamati a sviluppare se vogliamo uscire dal meccanismo dell'illusione.

Ci crediamo bisognosi, mentre potremmo essere dispensatori di tesori, ci crediamo sfortunati o impotenti, mentre potremmo semplicemente essere consapevoli di ciò che siamo, portatori di un potenziale immenso.
Riscoperto a dovere questo potenziale ci libera dalla schiavitù di tutte quelle emozioni che dobbiamo ancora superare  imparando a vederle solo  per ciò che sono, alle volte semplici, altre volte elaborati giochi mentali!

Dedicato alla tua rivitalizzazione

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           

lunedì 24 febbraio 2014

Rigenera le tue cellule, rigenera la tua vita!

            
                                                                     
Più crediamo di non potere, più realizziamo il potere di qualcun altro.
Margherita
  


Da una parte la scienza ci dice che le nostre cellule si rinnovano completamente ogni sette anni.
Dall'altra assistiamo costantemente alla degenerazione del nostro corpo, come se questa rigenerazione non fosse assolutamente vera.
O la scienza ci dice il falso o c'è qualche altro fattore di cui non teniamo conto che interviene a far si che questa rigenerazione sia poi di fatto inutile.
Ebbene ci sono studi avvalorati da eminenti studiosi che il nostro corpo è fatto per durare molto più a lungo di un solo secolo, grosso modo nell'ordine dei 400 anni.
Prendendo le cose dal punto di vista scientifico non ho dubbi che la rigenerazione cellulare avvenga, ma se si guarda la cosa dal punto di vista energetico sappiamo che quello che frena o blocca i risultati  di questo processo sono le frequenze sulle quali vibriamo,  che sono collegate ai nostri pensieri  e di conseguenza alle nostre azioni che a loro volta producono dei risultati ben precisi in termini di rigenerazione cellulare come dicevo in un mio precedente post.

In poche parole la nostra salute e la lunghezza della nostra vita sono il risultato dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Ce lo conferma Lumira la potente sciamana Russa che con  il suo recentissimo libro "Rigenera le tue cellule"  ci indica la via per favorirne il processo.
Siamo stati condizionati da centinaia di anni a credere che la nostra vita abbia la durata di soli 70/80 anni o al massimo, in casi eccezionali, di qualche decennio in più.
Ma questo è un vero e proprio condizionamento mentale, che ci induce a quei comportamenti per cui una tale convinzione non fa altro che diventare auto-realizzante.

Infatti si va in pensione a sessanta massimo sessantacinque anni, e questo a volte è causa di scontento perché la gente è scontenta già da molto prima del lavoro che fa e non vede l'ora di andarci, in pensione!
Salvo il fatto che appena raggiunto lo scopo si dà per scontato che la vita sia in declino e questo induce ad un comportamento,  per la maggior parte  dei casi, di  rassegnazione e di attesa della morte anche se a parole neghiamo di volerla.

Se avessimo la certezza che la durata minima del nostro corpo è quella di qualche centinaia di anni,  a sessanta ci considereremmo già dei vecchi?  Le nostre aspettative di vita sarebbero o no diverse?
Non considereremmo il fatto di avere ancora un sacco di cose da fare, da imparare, da scoprire?

Si è vero viviamo in un epoca in cui l'inquinamento, lo stress, la crisi, ci allontanano da pensieri di soddisfazione personale; ma  meno la nostra vita sarà soddisfacente, più questi pensieri prenderanno il sopravvento, prima sul nostro umore poi sul nostro stato di salute; è un cane che si morde la coda.

Ci lasciamo condizionare dalla società e da quello che si pensa comunemente vero.
Siamo una società che vede lo stato, la classe medica, o la religione, come coloro che ci danno sostegno, protezione, approvazione. A loro diamo il diritto/dovere di dirci quando, cosa e come dobbiamo agire  per il nostro benessere, per la nostra salute, per la nostra salvezza.

Cosa sono tutti quegli acciacchi che avvertiamo come sintomi della vecchiaia che avanza? Si dice comunemente: "è l'età".
Ma non ci accorgiamo che viviamo in un costante stato di allarme e di paura? Per curarci dipendiamo da farmaci che ci avvelenano, alimentiamo i conflitti con lo Stato arrabbiandoci in solitaria davanti alla Tv, coltiviamo i sensi di colpa, retaggio di insegnamenti dogmatici.
Queste sono  le frequenze che emaniamo, questo è il nutrimento quotidiano delle nostre cellule, il risultato dei nostri pensieri e delle nostre azioni.

So bene che in alcuni di voi tutto ciò provocherà un senso di ribellione, ma a che pro?
Probabilmente per difendere ciò che la maggior parte di noi ha sempre creduto, anche se questo va contro i nostri desideri ed è altamente castrante.
Eppure ho sentito dire ad una persona poco più che cinquantenne, che non  ricominciava a studiare il pianoforte "perché tanto oramai......."
 E' il nostro ego che risponde in questo modo,  è la difficoltà a prendere su di sé delle responsabilità che pensiamo non ci competano, o dei diritti che pensiamo di non meritare, anche se riguardano la nostra vita e la nostra salute.
Andiamo contro i nostri desideri e la nostra felicità e ci facciamo scudo con questi pretesti, perché queste credenze, sebbene false sono la nostra zona di confort.

Abbiamo la possibilità di scegliere, perché oggi siamo davvero a cavallo tra due epoche: l'una segue gli antichi schemi e paradigmi di sempre,  l'altra, in una condizione di potere personale, ogni giorno ci offre la conquista di nuovi valori, che aggiungono significato alla nostra vita.
E' questo il primo passo per dar modo alla naturale rigenerazione delle nostre cellule di attuarsi, senza l'intervento di fattori contrastanti.

Se anche tu avverti in quanto esposto,  uno stimolo, o senti che questi pensieri risuonano anche minimamente con qualcosa dentro di te, o addirittura sei già propenso ad accelerare questo processo, ma ti manca solo un po' più di coraggio, ti conforti il fatto che altri stanno già sperimentando questo fantastico cambiamento.

Dedicato alla tua rivitalizzazione


lunedì 17 febbraio 2014

Le credenze



Pensi anche tu che la  signora di questa immagine si prenderà un bel  raffreddore?
Questo pensiero è solo  un luogo comune, una credenza! 

Le credenze hanno in buona parte il potere di guidare le sorti della nostra vita.

Come posso fare un'affermazione di questo tipo? 
Beh ne parlava già, più di trenta anni fa,
Maharishi Mahesh Yogi maestro di MeditazioneTrascendentale!

Una credenza per esempio è che l'ereditarietà sia qualcosa di ineluttabile.
Quante volte abbiamo sentito dire: "Anche mio padre aveva questa malattia, io sono come lui" oppure: "E' di famiglia, mia madre, mia sorella ce l'avevano anche loro".
Tanto che anche la medicina ufficiale consiglia un controllo più accurato per renderti sicuro, che anche tu dovrai curarti per la stessa malattia di cui sono morti tua madre o tuo padre.

Un bel trabocchetto che inganna quasi tutti, perché oramai ci siamo convinti e abbiamo la percezione di essere vittime di un destino che predetermina la nostra sorte e ci impedisce di prendere la responsabilità della nostra vita, perché tanto non abbiamo nessun controllo su di essa.

Che le persone la pensino in questo modo mi ha procurato non poche frustrazioni avendo fino ad oggi scarse possibilità di argomentare in proposito, anzi le rare volte, che ho fatto qualche tentativo mi sono sentita guardare come un' ignorante presuntuosa, che non capiva la gravità della situazione in cui si trovava il soggetto in questione, e sicuramente con nessuna prova concreta a favore di quanto dicevo. 
Di conseguenza quindi per lo più mi sono astenuta, anche se dentro di me  ho pensato: " Si è vero 
le mie conoscenze in fatto  di medicina cinese e gli approfondimenti riguardanti le energie  non sono prove concrete, e le mie intuizioni non possono fornire certezze, per chi vuole razionalizzare sul fatto che abbiamo altre possibilità, oltre a quella di andarcene in giro replicando le malattie dei nostri genitori e dei nostri nonni."

Chiaramente quello dell'ereditarietà è solo uno dei tantissimi esempi che si potrebbero fare nel parlare delle credenze che condizionano la nostra vita.
Oggi la nuova scienza dell'epigenetica e la biologia delle credenze mi viene in sostegno perché è in grado di fornire una risposta più concreta.
Ci dice che i geni sono controllati dall'ambiente, oltre che dalla nostra percezione dell'ambiente.
Perciò in potenza abbiamo la possibilità di cambiare sia il nostro ambiente che la nostra percezione, e ci dice anche che siamo in grado di fornire fino a 30.000 variabili per ogni nostro gene.
E allora perché replichiamo sempre lo stesso modello come se fosse l'unico?
Semplice, perché per lo più le persone hanno delle credenze profondamente radicate dentro di sé, tanto da impedirne il loro cambiamento. E inoltre perché per lo più non sappiamo che la paura e le credenze sono auto-realizzanti, ma possiamo sperimentare che una nuova visione unita al desiderio di realizzarla, lo è ancora di più! 

Molti sono ancora fermi alla visione Newtoniana, che ignora quella della fisica quantistica nonché quella dell'epigenetica, ovvero la scienza che spiega la forza della nostra mente, e le sue potenti capacità creative, che ci vengono rivelate dalle nuove scoperte, ma che già si conoscevano negli antichi insegnamenti perduti. 
Cioè che con  la connessione armoniosa tra mente corpo e spirito possiamo realizzare cose stupefacenti. 
Purtroppo credenze ormai obsolete regolano ancora i nostri atteggiamenti mentali e di conseguenza anche quelle dei nostri geni.
Saremo in grado di partecipare all'evoluzione cambiando le nostre credenze e i nostri comportamenti prima individuali e poi collettivi?
Dipende tutto dalla nostra volontà!

La crisi attuale ci sta offrendo la più grande opportunità della storia umana che possiamo cogliere, se vogliamo, per risvegliare l'antica saggezza ed uscire dai vecchi schemi mentali. 
Un accurato lavoro su di sé, la presenza mentale, e l'amore per noi stessi ci aiuteranno a compiere una grande e miracolosa guarigione. 
Non solo la mente, il corpo e lo spirito, di ognuno di noi è collegato, ma siamo anche collegati tutti gli uni agli altri, come fossimo una sola  grande anima. 
Che lo vogliamo o no ogni essere umano è in pratica coinvolto in questo progetto evolutivo della natura, ma solo chi userà la resistenza invece della forza del proprio potere personale è destinato ancora a soffrire, semplicemente perché non si sta ancora accorgendo di essere nel campo delle infinite possibilità.

Abbiamo sempre avuto la possibilità di scegliere, ma le credenze fino ad ora ci hanno impedito di vederlo e per alcuni sarà ancora impossibile vedere questo cambiamento fino a quando non avremo raggiunto il numero della massa critica.

Abbiamo buone speranze che questo non tarderà a succedere perché sempre più persone si avvicinano alla comprensione, che solo attraverso la conoscenza di sé e l'innalzamento del grado di coscienza il mondo emergerà dall'oscurità  per ritrovare la luce.

 Dedicato alla tua rivitalizzazione



lunedì 13 gennaio 2014

Sulla coerenza



Se coerenza significasse davvero solo restare fermi sulle proprie posizioni, allora si dovrebbe dire che l'acqua è assolutamente incoerente.

Non esiste infatti elemento più versatile dell'acqua che può assumere mille forme e trasformarsi addirittura in elementi differenti quali il vapore o il ghiaccio. Come mai malgrado ciò si parla della sua coerenza?                                                                        
Si è sempre parlato di coerenza, ma in realtà cosa sia davvero e a che cosa serva  ci è stato spiegato in modo sommario, tanto che si pensa comunemente che essere coerenti significhi restare sempre e comunque  fedeli alle proprie idee o alle cose pensate o fatte nel passato e quindi in teoria si pensa che dove c'è coerenza non ci sia spazio per il cambiamento. Di conseguenza la coerenza non sarebbe di nessun aiuto per i cambiamenti nella nostra vita. Tanto che sentite come ne parlano alcuni pensatori anche autorevoli
  • La coerenza è un fardello scomodo lasciato agli sciocchi. (Gianni Monduzzi) 
  • La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione (Oscar Wilde)
  • Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muro. Dite quello che pensate ora con parole dure, e dite domani quello che il domani penserà con parole altrettanto dure, per quanto ciò possa essere in contraddizione con qualunque cosa abbiate detto oggi. (Ralph Waldo Emerson)

A mio modesto parere invece la coerenza appartiene a quelle virtù dell'animo umano,  che nello scoprire qualcosa di reale dentro di noi, ci fa dire ciò che pensiamo e mettere in pratica quel qualcosa in modo univoco.
Quindi mi permetto di dissentire, io trovo che essere coerenti non significhi affatto, come molti credono e tra questi anche  persone autorevoli, come appare dagli enunciati qui sopra, dire o fare le stesse cose per tutta la nostra esistenza.
Trovo che questo sia un bell'equivoco, perché quello di cui parlano questi uomini autorevoli più che di coerenza direi si tratta di "resistenza nelle credenze" o come spiego più sotto di  "ristagni" o "eccessi di coerenza."

In fisica quantistica si spiegano ad esempio i "domini di coerenza dell'acqua" con la natura ordinata di molecole (cluster) che viaggiano all'unisono esattamente come farebbe un corpo di ballo, che all'unisono danza accompagnato da una base musicale.
Nessuno va più veloce o più lento e questo alla nostra visione dà il senso dell'armonia e della compattezza.
Ciò non toglie che la musica ballata possa, o meglio debba cambiare. Quando si cambia musica cioè la frequenza d'informazione si cambia ritmo si cambiano le figure, ma il corpo di ballo resta coerente dando ancora il senso dell'armonia dell'equilibrio e della compattezza.
Immaginatevi il fiume che in alcuni tratti scorre tranquillo, poi improvvisamente incontra dei dislivelli e si trasforma in cascata; è l'acqua che si adatta  alle infinite forme del fiume...

L'acqua dunque è l'elemento coerente per eccellenza e non è forse l'elemento che meglio si adatta ad ogni forma? e quindi altamente trasformabile? Certo è un elemento particolare ed ha tutta  una sua logica, ma  il nostro corpo non è composto per lo più da acqua? Forse la sua  coerenza consiste nell'essere stabile non nella sua forma, ma nella sua capacità di essere informata.
Non chiamerei coerente chi nella vita non cambia mai opinione o si attiene sempre agli stessi dogmi,  e quelli rispetterà tutta la vita con il pretesto della coerenza. Non vorrei neanche comunque dare a costui un' etichetta, sebbene potrei individuarlo come una persona sottomessa e priva di libertà.

Tanto che anche in medicina cinese le condizioni che fanno assumere questo tipo di comportamento vengono definite " ristagni energetici". E dove c'è ristagno c'è anche mancanza di equilibrio.
In fisica quantistica quegli stessi ristagni  vengono definiti "eccessi di coerenza" dove l'acqua diventa viscosa.

In un caso simile, cioè in un "eccesso di coerenza" il nostro corpo di ballo ballerebbe sempre e soltanto lo stesso balletto. 
Prendendo sempre ad esempio l'acqua, possiamo affermare che questa quando è cristallizzata in ghiaccio cambia la sua struttura e perde momentaneamente la sua proprietà di adattarsi ad altre forme. Ma qui si possono vedere anche cose meravigliose 

Trattasi di "coerenza" quindi, secondo la mia opinione, quando le nostre azioni  si muovono in sincrono con  i pensieri e con le intuizioni, convinzioni, conoscenze del momento, cioè con l'energia che li sostiene e la frequenza che li regola. Ed è questa una condizione auspicabile ed una grande proprietà che ci appartiene visto che il nostro corpo è formato per lo più da acqua.

E' solo importante fare sempre attenzione a non farla degenerare quell'acqua in "eccesso di coerenza" cioè non permettere che diventi mai eccessivamente densa o viscosa, credo sia questo "lo scomodo fardello" di cui parlava  l'autore più sopra.

Se sarai capace di mantene l'acqua del tuo corpo abbastanza fluida potrai mantenere la coerenza anche ad altri livelli e ciò ti  permetterà  di informare l'acqua del tuo corpo con i tuoi nuovi pensieri, e di uniformarli alle tue nuove azioni, senza mai dover frenare le tue intuizioni e la tua creatività o impedirti di progredire e di ampliare il repertorio delle tue conoscenze o abilità.

Quello che conta davvero è che ogni cosa che apprendi e scopri nel corso della vita e che va a ampliare
il tuo bagaglio  passi attraverso il cuore e in quel processo alchemico chiamato amore venga trasmessa alla ragione che la trasformerà in azioni coerenti con ciò che hai compreso,  pensato, immaginato, creato. Anche se tutto ciò  sarà diverso da tutto quello che facevi fino a ieri.
Quando l'intuizione si trasforma in pensiero e passa attraverso la ragione del cuore, che armoniosamente la trasforma in azione concreta, questa io chiamo "coerenza".

Dedicato alla tua rivitalizzazione