domenica 18 giugno 2017

Scopri i vantaggi di trasformare il giudizio in rispetto.






Ogni persona che incontri sta conbattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre
(Platone)



Abbandonare il giudizio, per qualcuno potrebbe significare che non ci accorgiamo più di nulla, o che permettiamo ad ognuno di fare ciò che gli pare.

Come se giudicando in questo modo, cioè con la condanna, la critica spietata, il manifestare il proprio disappunto e la rabbia per qualcosa che non sta andando come vorremmo, potessimo impedire agli altri di fare ciò che vogliono o risolvere la situazione!

Hai mai preso in considerazione l'idea che reagire drasticamente appioppando un giudizio alle situzioni e alle persone  potrebbe arrecarti danno?

Forse non te ne sei mai accorto ma, comportarsi in questo modo produce solo  frustrazione e rancore e questo, malgrado pensiamo il contrario, ci fa sentire impotenti a priori.

So che capirlo non è facile!
Ma quando ci ergiamo a paladini delle ingiustizie nel mondo e siamo pronti a giudicare questo e quell'altro comportamento o operato altrui con malanimo e rabbia, e ci illudiamo di poter cambiare qualcosa con queste lamentele e emozioni represse dovremmo piuttosto accorgerci che stiamo facendoci solo del male, inutilmente.
In realtà se avessimo chiaro. che solo partendo dal nostro cambiamento interiore potremo vedere cambiare qualcosa al di fuori di noi, ci metteremmo all'opera in tutt'altra direzione.

Hai mai pensato che benedire cose, persone e sitiuazioni spiacevoli, adoperare la pazienza e l'indagine sul da farsi per quello che è in tuo potere cambiare, (tipo comportamenti di fronte a situazioni che si stanno manifestando) potrebbe andare, invece, a tuo vantaggio?

Proprio come  quando giudichiamo severamente noi stessi senza esclusione di colpi, è il nostro giudice interiore che lasciamo intervenire a ruota libera, e  ci diciamo le stesse cose ormai da anni senza accorgerci che è sempre  lo stesso disco.
Sono le parole che ci dicevano i nostri genitori o educatori che risuonano nel nostro inconscio e che ci fanno sentire inadeguati, colpevoli o immeritevoli d'amore.

A quei tempi  magari ci siamo ribellati, agendo d'impulso, ma in un secondo tempo ci siamo adeguati perchè alla fine, il "mettere la testa a posto" faceva parte del gioco.

Insomma condizionamenti che ci portiamo dentro come un vecchio programma inutile e ingombrante, ma al quale siamo talmente abituati da convincerci che questo giudizio sia sano, quindi assolutamente necessario e indispensaile ad una persona "sveglia e responsabile" quale pensiamo di essere.

Invece diventiamo solo duri, arroganti, e rancorosi e questo a lungo andare si riflette non solo sul nostro umore, ma anche sul nostro corpo.

Come appariamo allo specchio è il risultato di una vita spesa a praticare la vita stessa, e qualunque sia l'immagine che vediamo riflessa dovremmo saper leggere, sia tutte le distorsioni,  sia le cose buone che abbiamo permesso alla nostra coscienza di attrarre a noi.
Quindi accorgersi che il giudizio  è mancanza di rispetto e manifestazione di incomprensione ed intolleranza, ma soprattutto che ci danneggia é il minimo che possiamo fare per iniziare un cambiamento.

Ho costatato che si è portati a giudicare molto gli altri quanto più si è insicuri, invidiosi e scontenti di se stessi, così ci si manca di rispetto, non si è rispettati e non si sa come ottenere rispetto.

Anche io per arrivare a capire tutto ciò ci ho messo un bel po', ma la cosa bella è che alla fine, da quando son riuscita a realizzarlo, e ne ho compreso l'importanza, quando mi capita di criticare o giudicare qualcun altro o  me stessa, ne prendo atto e mi perdono.
Infatti puoi solo prendere atto di quello di cui ti accorgi e semplicemente osservare quello che ha prodotto e produce questo atteggiamento e accoglierlo, prima di poterlo correggere.

L'uso determina la forma! Puoi capire  perchè è dannoso  rivolgere alla tua immagine allo specchio sguardi o parole di disapprovazione o più precisamente giudizi?
Il giudizio su se stessi e sugli altri, è un atteggiamento tanto influente sull'ambiente, che se ci rendessimo conto del danno che ci arrechiamo faremmo di tutto per non ricaderci mai più.

Infatti pensa con quale animo ti accoglieranno gli altri se  appena sveglio, guardandoti allo specchio al mattino avrai detto "ma che schifo guarda che faccia!!!"
Quando ti presenterai agli altri, questi ti rimanderanno, come uno specchio, l'immagine che tu proietti di te stesso, perché tu porti a spasso la tua faccia con quel giudizio impresso dentro.

Il nostro corpo possiamo vederlo come una metafora, le pieghe del viso quando siamo in età avanzata, il sorriso, e giù giù fino alle gambe e ai piedi compresi hanno quella precisa forma e struttura, perché noi l'abbiamo voluto, noi abbiamo permesso tutto ciò.......

Se guardandoti allo specchio solo ti chiedessi "Perché quella faccia?"(già il fatto di porsi la domanda potrebbe far sorgere la risposta).
Le nostre capacità di programmare coscientemente la struttura delle molecole nel nostro corpo è ancora ad una fase iniziale, ma si intuisce da molti recenti studi, che queste sono le nostre reali potenzialità e che lo sono sempre state, solo che non ce ne rendiamo conto o crediamo di potere agire limitatamente ad alcune zone, e magari esclusivamente con l'esercizio fisico o  tuttalpiù con interventi estetici se non addirittura chirurgici.

Infatti non abbiamo coscienza che gli stati emozionali a basse frequenze hanno il potere di incidere negativamente anche sulla forma del nostro corpo, mentre avrebbero il compito di farci trarre il massimo profitto  per comprenderne il senso e guidarci verso una migliore attenzione a noi stessi, e in questo caso al nostro corpo.
Questa inconsapevolezza e questi stati protratti troppo a lungo, senza che noi prendiamo coscienza del perché di quella nuova ruga o di quel rilassamento improvviso oltre a incidersi sulla nostra pelle, ci succhiano via energia e ci impediscono di riprodurne di nuova.

Non potremo far altro che subire quelle inevitabili e spiacevoli modifiche sul nostro corpo senza mai aver pensato neppure lontanamente, che potremmo intervenire prontamente e ristabilire il sorriso o l'espressione del giorno prima, se fossimo in grado di invertire proprio quella determinata emozione che ha provocato quella nuova espressione. 
Invece continuiamo a pensare che questo è l'ordine delle cose, che l'invecchiamento fa parte del normale ciclo vitale, senza sospettare che il nostro corpo sarebbe destinato probabilmente  ad un tempo molto più lungo e  ad un vigore molto, molto più durauro. 

Ma direte voi: "è impossibile"!
No, niente affatto impossibile, magari non facilissimo, se sei abituato a non indagare sul perchè degli eventi e a dare tutto per scontato. Ma sono certa che molti di noi siano pronti a diventare detective dei nostri stati fisici e mentali.
La consapevolezza è il risultato di una indagine accurata, è solo da quello stato che possiamo cercare e trovare soluzioni a ciò che non ci piace o che è nocivo per noi.

Dopdichè dovremo preparci ad accoglierci anziché giudicarci, ed allenarci  a guardarci allo specchio sorridendoci  e dicendo "ti amo"!

Il nostro corpo è un meraviglioso strumento fornitoci da madre natura, praticamente indistruttibile.
Ma è naturale che se  non conosciamo  le istruzioni per l'uso e utilizziamo solo  le funzioni on/off   come se fosse uno strumento usa e getta, ben presto si deteriorirà.

Stiamo scoprendo di poter essere, non solo i fruitori delle nostre vecchie programmazioni, ma programmatori noi stessi di nuove istruzioni per far funzionare molto a lungo e sempre in forma il nostro corpo.
Prima la consapevolezza o se preferisci la comprensione di quello che succede in noi di volta in volta, poi il prendercene cura nel modo più vantaggioso potrà conservarci sempre al massimo dell'efficenza.

Perciò permetti  al rispetto e alla comprensione di prendere il posto del giudizio perché ciò che pensi dell'ambiente e di te stesso  influirà positivamente anzichè in negativo a ricreare l'ambiente e il tuo corpo contribuendo a generare spontaneamente un mondo migliore.


Dedicato alla tua rivitalizzazione .




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