martedì 1 settembre 2020

Cos'è e come nutriamo "Il corpo di dolore"




 Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto dell mondo chiama farfalla (Lao Tsu)



Il Corpo di dolore fa parte del nostro ego che si è strutturato nel tempo attraverso tutti i condizionamenti ricevuti con l'educazione, la scuola, la religione, le credenze.
Insomma tutto ciò in generale che ci è stato tramandato da generazione in generazione, più tutti quei condizionamenti che si sovrappongono ad ogni occasione che si crea per tenerci schiavi e sottomessi da chi detiene il potere su di noi in quel momento.

Siamo stati abituati fin da piccoli a subire ingiustizie, imposizioni, falsità sul nostro destino, su come avremmo dovuto comportarci, sulla ncessità di sentirci in colpa, quando esprimevamo noi stessi con la nostra spontaneità e innocenza.

Abbiamo cominciato a creare così il nostro corpo di dolore, col quale a poco a poco ci siamo identificati, mano a mano che gli adulti si adoperavano per restringere, a volte inconsapevolmente, altre con cognizione di causa,  il nostro meraviglioso e amplissimo mondo di bambini.

Quel mondo da scoprire con gli occhi della meraviglia, ci è stato per lo più precluso, e noi convinti che la vita fosse esattamente così come ce la rappresentavano abbiamo creduto alle autorità. Quelle autorità da cui da un lato siamo diventati dipendenti, e dall'altro scostandoci per l'odio che sucitavano in noi sentendoci poi in colpa per questo, come da copione. Ci hanno potuto convincere di tante cose come il fatto che l'odio è un sentimento sbagliato. Che noi siamo sbagliati.

Così la repressione oggi e domani creava quel gigante del corpo di dolore che oggi mugugna dentro di noi e che si acquieta solo se lo nutriamo. Ma di cosa si nutre questo scomodo intruso?

Ma chiaro!... di dolore, vittimismo, paura, rancore, preoccupazione, repressione, fissazioni, dipendenze!Tutto ciò che vibra su basse frequenze va benissimo per lui. E quando queste non ci vengono più dall'esterno, siamo bravissimi a creare tutto ciò da soli perchè oramai questo è l'unico mondo che ci è stato  concesso di esplorare. Abbiamo creato altresì i nostri giudici interiori, che fanno il loro dovere alla grande, per tenere vivo il fuoco nella nostra zona di confort e non ci viene da far altro che rimanerci dentro per quanto scomoda possa essere.

E come?  

Identificandoci con quell'intruso che non è noi, compiangendoci  e calandoci completamente nel ruolo di vittima, dandoci dell'incapace e puntando il dito su tutte le nostre infermità  o limiti veri o presunti, piuttosto che dare importanza ai nostri doni e alle nostre capacità latenti o nella versione più avventurosa trasgredendo qualche legge imposta dall'alto senza tener conto che di solito il danno lo facciamo a noi stessi, ovviamente! Se no che "corpo di dolore" sarebbe? Insomma una vera trappola!

Ecco come lo nutriamo! Il corpo di dolore sarà così appagato e noi demoliti. Ma come siamo potuti giungere a tanto?

Perchè più cerchiamo di elevarci e più il corpo di dolore fa di tutto per riacchiapparci e riportarci a nutrirlo, lui vuole sopravvivere, e solo noi possiamo nutrirlo con tutte le nostre debolezze interiori.

Già le debolezze sono sopraggiunte con la perdita di parte di noi stessi, infatti abbiamo perso la nostra  integrità ( il nostro essere interi) dal momento che siamo stati condizionati, irretiti, defraudati della nostra autenticità e non abbiamo potuto coltivare la consapevolezza, l'essere desti, l'accorgersi di cosa stava succedendo intorno e dentro di noi.

Per amore di noi stessi ci vogliamo rendere conto che il corpo di dolore è una sovrastuttura che ha preso posto dentro di noi e che la fa da padrone continuando a chiedere tributi e che noi siamo costretti a nutrire senza soluzione di continuità, come nella ruota del criceto?

Tutta questa storia, mi assomiglia a qualcosa di conosciuto.

E' naturale, se continuiamo a vivere questa realtà interiore quella esterna non potrà essere migliore.

Forte di questa verità anche l'autorità esterna continua a farci vedere lo stesso film che vediamo dall'inizio della nostra vita sulla terra e noi neppure ce ne accorgiamo.

Finchè resteremo su quelle frequenze non potremo cambiare nulla e il pascolo sarà la nostra unica risorsa perchè saremo come pecore e il gregge  la nostra famiglia e il "corpo di dolore" il nostro tiranno.

Ehi sappi che c'è la vita là fuori con tutti i suoi doni! Ma devi salire un po' più su per poterti rendere conto che ci sono doni che spettano anche a te!

 C'è una parabola di Kryon che mi ha molto colpito e che ricorda da vicino questo discorso anche se invece di pecore in questo storia che trovo molto calzante si parla di bruchi.  Ve ne farò un sunto dato che è un pò lunghetta

La storia si intitola: 

"Il bruco peloso"

Si  narra che nella foresta un giorno, il grosso bruco peloso, parlasse ai suoi seguaci come ogni volta che li radunava. Il suo compito era di assicurarsi che tutti i bruchi mantenessero le vecchie modalità. Dopotutto erano sacre! 

Però quel giorno annunciò la novità cioè che lo spirito della foresta aleggiava promettendo una gran cosa e che aveva deciso di incontrarlo per poi consigliare il da farsi ai suoi seguaci. Non si sarebbe però allontanato dal suo letto di foglie, per paura di restare senza cibo. Quindi il bruco peloso chiamò a gran voce  il grande spirito che non tardò ad arrivare.

Era bellissimo, ma lui non riusciva a vederlo bene per via del fatto che non voleva allontanarsi di più  sempre per paura di restare senza cibo, malgrado lo spirito della foresta lo invitasse a salire un po' più su, solo di poco per vederci meglio.  Caparbio, arroccato nella sua posizione, il bruco sollecitò lo spirito a parlargli invece del grande miracolo che prometteva solo per i bruchi, non per le formiche o per i millepiedi.

"Si" rispose lo spirito della foresta, voi vi siete guadagnati questo privilegio, perchè mantenete sacra la foresta. E il bruco peloso incuriosito e anche piuttosto inorgoglito per essersi meritato il premio, gli chiese di dirgli in cosa consisteva questo miracolo di cui avrebbero potuto godere i bruchi.

E il grande spirito rispose che avrebbero potuto trasformarsi in meravigliose creature alate e aggiunse che avrebbero potuto, una volta trasformati volare ovunque sopra tutta la foresta, trovare cibo in abbondanza e conoscere tante altre bellisme creature alate.

Il bruco peloso incredulo chiese al grande spirito di mostrargli qualcuna di quelle creature, e lui gli rispose che era semplicissimo e che bastava si trasportasse in un luogo più alto per poter ammirare quante creture alate voleva e che avrebbe potute vederle volteggiare nell'abbondanza e nel sole.

"Ma che dici?" rispose il bruco peloso:"Non sai che il sole ai bruchi fa male e ci fa crescere brutto il pelo? Ma il grande spirito con calma rispose che una volta trasformati in creature alate il sole avrebbe solo esaltato la bellezza degli ex bruchi. 

Il bruco peloso si rifiutò con determinazione di allontanarsi dal suo letto di foglie dicendo:  " dovrei farlo solo per poter avere la prova che quello che tu dici sia la verità. "Si" gli rispose lo spirito: "se hai bisogno di una prova"

Dopo un lungo silenzio il bruco peloso chiese: " beh come avverrebbe questa cosa del volare?" 

Allora il grande spirito spiegò esaurientemente il processo della metamorfosi. Disse che i bruchi avrebbero dovuto rispettare un lungo periodo di buio e di silenzio in un bozzolo e che la loro stessa biologia avrebbe compiuto il miracolo, infatti una volta avviato il processo non si tornava più indietro, solo al termine del percorso  il bruco si sarebbe trasformato in una bellissima creatura dalle ali multicolori.

Il bruco ascoltava tutta questa spiegazione in silenzio, mentre  continuava a masticare il suo letto di foglie.

Impressionato da questo racconto, insolentemente si rivoltò verso lo spirito dela foresta dicendogli che se lo poteva anche scordare, che loro bruchi non avrebbero lasciato che qualcosa di biologico si impossessasse di loro  mantenendoli per dei mesi isolati, digiuni e nel buio totale. "Bel regalo!" aggiunse "ci saremmo aspettati che tu l'avresti fatto per noi questo miracolo, avevi ben detto che ce lo eravamo guadagnati!" "Infatti vi siete guadagnati il potere di cambiare voi stessi nella nuova energia della foresta. Il tuo corpo è equipaggiato per farlo anche ora mentre stai su quella foglia" rispose lo  spirito della foresta.

In conclusione il bruco peloso dopo aver rimbrottato ancora a lungo su tutte le cose che non gli quadravano in questo strano miracolo, che tra l'altro i bruchi avrebbero dovuto fare da soli, congedò lo  spirito dicendogli:"ad ogni modo se facessimo quello che chiedi moriremmo tutti di fame! lo sanno tutti che i bruchi devono mangiare in continuazione per restare vivi. Questa tua grande novità mi sembra piuttosto sospetta...."  e mentre lo spirito della foresta si allontava come da sua richiesta udì il bruco peloso brontolare tra sé " Bruchi che volano, figurarsi!" gnam gnam.

Il giorno dopo il bruco peloso chiamò i suoi seguaci a raccolta e tirando le sue conclusioni dettate dalla paura del cambiamento dichiarò:" Lo spirito della foresta è il male, vuole  ingannarci e attirarci in un posto molto buio dove sicuramente moriremmo, vuole farci credere che sarà il nostro corpo a fare di noi dei bruchi volanti, tutto quello che dobbiamo fare secondo lui è smettere di mangiare per qualche mese!" A quest'ultima frase fece seguito una grandissima risata dei bruchi. Lo spirito della terra è sempre stato lui ad operare, se fosse lui lo spirito buono non ci avrebbe mai chiesto di far noi qualcosa che è Dio che fa, fin dall'inizio dei tempi. Questi sono trucchi del grande spirito maligno della foresta. E tutto tronfio aggiunse: "Ho incontrato il male e l'ho riconosciuto." Tutti i bruchi approvando a gran voce portarono il grosso bruco peloso in trionfo con alte lodi per averli salvati da morte certa.

Se lasciamo la foresta e ci spostiamo sopra l'intreccio del fogliame, possiamo far esperienza della grandiosità delle creature alate. Una moltitudine di bruchi volanti chiamati farfalle adornati dai colori dell'arcobaleno che volteggiano felici nel cielo azzurrro. Alcuni sono anche ex amici del grosso bruco peloso laggiù. Sono tutti sorridenti hanno cibo in abbondanza tutti trasformati dal grande dono dello spirito della foresta.

 dallla parabola "Il Bruco peloso" dal libro "Le parabole di Krion" di Lee Carrol

Dedicato alla tua trasformazione!

domenica 17 maggio 2020

Accesso al Sesto Chakra



la fantascienza di oggi è la scienza di domani.
(Stephen Hawking)


Il nostro cervello, alla luce delle ultime scoperte della scienza, risulta un sistema plastico anzichè fisso ed è benessimo in grado di riprodurre nuove cellule, come tutto il resto del nostro corpo. Al contrario di quanto sapevamo fino a poco tempo fa, in cui si sosteneva che le cellule del cervello, malgrado il numero stratosferico, potevano esaurirsi, per il fatto che non erano in grado di rigenerarsi.

Purtroppo di queste informazionino non siamo in grado di farcene nulla, fino a quando non siamo consapevoli di dover attivare e equilibrare il nostro Sesto Chakra.

Siamo stati finora nella suggestione e questo ci porta a credere o non credere, a suddividere in buono e cattivo, quindi a rimanere nel giudizio e nelle convinzioni che fanno parte dei condizionamenti.
Ma ecco che quando entra in azione il Sesto chakra Ajina che in sancrito significa "percezione"conosciuto  anche come Terzo Occhio,  succede qualcosa di meraviglioso, è con questa attivazione che possiamo aprirci alla VISIONE, che è qualcosa di più reale della realtà stessa nella quale siamo continuamente immersi. Quando sei li diventi consapevole di essere nel flusso e non puoi fare a meno di seguirlo.
Prima le nostre scelte erano guidate dagli insegnamenti ricevuti dai genitori, dai maestri o dai professori, dalle religioni o dalle varie autorità che governano le leggi terrene, e in quella fase avevi la scelta: o di seguire le regole o quella di ribellarti. Ora invece, che la tua conoscenza si fonda su istruzioni ricevute dall'interno,sarai condotto dalla tua guida interiore in un unica grande via, quella della legge cosmica.

La realizzazione della  visione non si basa sulla fiducia verso il genitore o verso l'autorità o verso le religioni. Essa si basa sulla fede. Ma la fede per essere reale deve essere compresa. La fede è sapere con certezza che quello che vediamo succedrà, perchè lo sappiamo già. La fede è quella serena, pacifica, tranquillità, è quell'affidarsi che ci fa dire  ".... anche se non so come " so che questo accade.

E' il sapere delle leggi della natura, come il tramontare del sole e il suo ricomparire all'alba. E' la certezza che la natura farà il suo corso perchè segue le leggi cosmiche. E anche se tu non sai come
sai che è così.
A cosa ti affidi? A quella parte di te che si può collegare al campo della "Matrice Divina" un campo di interconnessione che i mistici e i guru chiamano Akasha e che la fisica quantistica oggi chiama
"campo di tutte le possibilità" Potrebbe sembrare come una biblioteca cosmica o un internet spirituale, al quale puoi accedere con l'attivazione del Sesto chakra, dove potrai ottenere rivelazioni di passato, presente e futuro, attraverso, informazioni, cioè onde di energia che escludono la mente.

Quello che resta è pura conoscenza, libera da ogni reazione condizionata; al contrario delle istruzioni ricevute nel campo materiale. Queste informazioni sono il seme della consapevolezza.
E come tutti i semi da cui vogliamo far nascere qualcosa: una pianta, un fiore... dovremo coltivarli qui nella materia.
Qui useremo ancora la fede anche se non ce ne rendiamo conto: la fede nelle leggi della natura, perchè in realtà non conosciamo il processo che svolge il seme per trasformarsi in un albero o in fiore("anche se non so come"), ma noi semplicemente sappiamo che è così.

E anch se dovessimo decidere di non coltivare subito quei semi, sappiamo che essi misteriosamente,
resteranno un potenziale sempre a disposizione, fino a quando sarà il tempo per avviare il processo di trasformazione. (metafora dei nostri talenti).

Quindi non più sforzo, ma gioioso impegno nell'assecondare la nostra missione nel mondo.
E' con queste premesse che vi invito ad entrare nel nostro pieno potenziale, alla scoperta delle merevglie del nostro Sesto Chakra, la nostra guida divina.

Dedicato al tuo risveglio interiore

lunedì 2 marzo 2020

L'Uomo Nuovo

                                         
                                                                                                      


Se puoi sognarlo puoi farlo 
                                  
Walt Disney




Tutta la conoscenza, tutta la storia del passato dell'uomo, non avranno un seguito, se l'uomo non persegue la conoscenza di sè stesso, ma non ci sarà nessun seguito neppure se l'uomo la persegue....nel senso che la storia, il tipo di conoscenza pregna di condizionamenti sono vane, finite, inutili, per la Nuova Civiltà.

Le lotte, le guerre, le ribellioni, le rivoluzioni, le formazioni di partiti, le chiese, i guru, potranno ancora esistere compiere stragi, annichilimenti, distruzioni. Potremo essere indottrinati, guidati assoggettati, ma tutto questo non genererà, un uomo nuovo nè una nuova società.

L'unico cambiamento possibile parte da ognuno di noi, dall'interno, dal prendere atto senza giudizio, che il cambiamento possiamo attuarlo solo all'interno di noi fino nel nostro DNA, produrre in noi questa rigenerazione sarà l'unico vero e possibile cambiamento, nei rapporti dell'uomo con sè stesso, con la famiglia con la società, con il potere, con la tecnologia, la medicina, la scienza, le religioni.

La figura che emerge è quella di un uomo nuovo (e naturalmente anche di una donna), che abbia conosciuto profondamente sè stesso e che abbia riconosciuto i suoi veri poteri.
L'Uomo Nuovo farà tabula rasa di tutto ciò che finora ha appreso e sarà pervaso da una nuova realtà. Da questa nuova prospettiva, ribalterà completamente la sua visione, le sue emozioni, il suo sentire.
Ogni lotta di potere, ogni dominio, ogni controllo di massa perderà di senso, perchè questo uomo nuovo avrà riconquistato la sua interezza e sarà in grado di bastare a sè stesso.
Avrà rotto i ponti con il passato, con i conflitti, le guerre, le rivoluzioni, le violenze e i giochi di potere.

La sua vera divina natura potrà manifestarsi nella ricerca di nuove espressioni, abilità, scoperte, fenomeni spontanei  di guarigione e di ringiovanimento cellulare.
Esso genererà bambini che crescono con poteri straordinari innati.
Tutto sarà possibile, perchè l'uomo, libero da tutti i condizionamenti subiti fino a poco prima scoprirà facoltà intuitive e espressioni realizzanti fantastiche, che se pur occultate a sé stesso, da tempo immemorabile, sono da sempre un suo diritto di nascita. 

L'amore per l'alro sarà il riflesso del grande amore che ha per sè stesso e questo infonderà nell'ambiente tutto un clima di collaborazione, di solidarietà, pace e benessere per tutti.
Gli uomini saranno tutti di buona volontà, e si ricercherà non il potere sull'altro, ma la scoperta di nuovi poteri personali.

Come in un luogo sacro si prega, così si riconosceranno questi talenti personali come doni di una natura generosa con il nuovo genere umano e ogni azione, anzichè di sacrificio, si rivestirà di sacralità e verrà compiuta nella gioia della propria esspressione di sè.
Nel donare reciprocamente potremo ricevere tanto amore, che sarà il nostro più grande nutrimento, di corpo mente e spirito.
Già oggi vediamo i primi esempi, se pur ancora rari, di persone che vivono senza cibo né acqua, nutrendosi solo di luce, la più alta espressione d'amore conosciuta.  "L'amor che move il sole e l'altre stelle" (Dante Alighieri).

Il lavoro di ognuno consisterà nel coltivare questi doni che chiaramente verranno offerti all'altro senza pensare ad alcuna ricompensa in denaro, perchè non sarà più necessario guadagnarsi da vivere nella comune accezione di come è intesa ora. E gli avidi? Spiacenti non ci sarà posto per loro nel mondo nuovo, significa che se vorranno trovare un posto dovranno prima essersi disfatti della loro avidità. E questo, ahimè, o meglio, ailoro, sarà un compito ben arduo!

Il denaro potrebbe non servire più e neppure le banche, e con esse i bancari e i banchieri. Tutto sarà più semplice perchè, se  avrò bisogno di alcunchè, se io stesso non sarò in grado di produrlo ci sarà l'esperto che saprà farlo avendo coltivato il suo dono, e come ognuno di noi si sarà impegnato a scoprire e coltivare il proprio, con il potere, la forza, e la forma del pensiero...

La comprensione che ci accumuna sarà il collante della nuova identità che l'uomo abbia mai sognato e raggiunto prima d'ora.
Fantastico vero? Si, ma non impossibile! "Noi siamo piccoli corpi in un Universo Infinito, siamo universi infiniti in un piccolo corpo". dalla"Fisica dell'anima". Fabio Marchesi.

Come diceva, a mio parere, una grande anima, "Se puoi sognarlo puoi farlo"


Dedicato alla tua rivitalizzazione!